8 marzo – Giornata Internazionale della Donna. L’Unicef Italia lancia una petizione per sostenere l’educazione alla parità di genere nelle scuole

L’8 marzo ricorre la Giornata Internazionale della Donna: un’occasione per riflettere sull’uguaglianza di genere, sulle iniziative e sulle politiche da mettere in campo affinché ogni donna possa godere di pari opportunità nella vita, degli stessi diritti, risorse, tutele e per sensibilizzare in merito al tema della violenza contro le donne.

Il raggiungimento della piena parità di genere rappresenta una delle più grandi sfide globali del nostro secolo, nonché uno dei traguardi prioritari fissati nell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite: in particolare l’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile numero 5 mira a «Raggiungere l’uguaglianza di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze».

In occasione di questa Giornata, vogliamo riportare l’attenzione sui diritti delle donne e delle bambine, sulla necessità di promuovere la loro emancipazione e favorire la parità di genere, ma anche sulla situazione di grande svantaggio, sulle molteplici discriminazioni e disuguaglianze che milioni di bambine, in tutto il mondo, sono costrette a subire ogni giorno.

Ancora oggi, infatti, molte donne e ragazze continuano a essere vittime di violenze e discriminazioni, in ogni parte del mondo: stereotipi, disuguaglianze e divari di genere segnano la quotidianità di tantissime ragazze, limitando di conseguenza le loro prospettive future e la possibilità di realizzare le proprie aspirazioni.

La pandemia, poi, ha avuto un forte impatto negativo sull’uguaglianza di genere, generando ripercussioni drammatiche per milioni di bambine e di ragazze. Solo per citare alcuni dati, come riportato nell’ultima edizione del Dossier “Indifesa” a cura di Terre des Hommes, in tutto il mondo tra gli 11 e i 20 milioni di bambine e ragazze hanno lasciato la scuola a causa dei lockdown e si stima che, nel corso dei prossimi dieci anni, il numero di spose bambine aumenterà di 10 milioni.

Ma un dato su tutti rende evidente quanto si è perso a causa della pandemia nella lotta alle discriminazioni di genere: secondo il “Global Gender Gap Report 2021” del World Economic Forum, se prima del Covid-19 si stimava che sarebbero stati “sufficienti” 99 anni per raggiungere la parità di genere, oggi invece ne serviranno almeno 135 anni per colmare il divario di genere globale.[1]

Di fronte a questo, allora, diviene fondamentale implementare gli sforzi per garantire ad ogni bambina, ragazza, donna pari opportunità e il rispetto dei propri diritti, affinché ciascuna possa sviluppare le proprie potenzialità, realizzare i propri sogni, costruire il futuro che desidera, senza dover incontrano barriere di genere che la ostacolino.

In occasione della Giornata Internazionale della Donna, l’Unicef Italia lancia l’iniziativa “No alla violenza di genere: insegniamolo tra i banchi”, per contrastare la violenza sulle donne e sostenere l’insegnamento alla parità di genere nelle scuole. Attraverso una petizione, chiede così al Ministero dell’Istruzione di consolidare la promozione della parità di genere e la prevenzione della violenza di genere nell’ambito dell’insegnamento dell’Educazione Civica nelle scuole.

La violenza contro donne, ragazze e bambine rappresenta una gravissima violazione della dignità e dei diritti umani, che impedisce a bambine, ragazze e donne di realizzare pienamente sé stesse.

I dati relativi alla violenza di genere sono ancora piuttosto allarmanti: in Italia ogni 3 giorni si verifica un femminicidio e nel 2021 ci sono stati 118 omicidi di donne, di cui 102 avvenuti in ambito familiare o affettivo. Inoltre, secondo gli ultimi dati Istat disponibili a livello nazionale, il 31,5% delle ragazze e donne tra i 16 e i 70 anni ha subito una qualche forma di violenza fisica o sessuale nel corso della propria vita (pari a circa 6,9 milioni). I dati Istat stimano, inoltre, che il 26,4% delle ragazze adolescenti e donne abbia subito violenza psicologica o economica dal partner attuale e il 46,1% da un ex-partner.

Come sottolineato dall’UNICEF, per prevenire la violenza sulle donne occorre educare alla parità di genere: è fondamentale che la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni di genere – che spesso sfociano in violenza – vengano insegnati a bambine, bambini e adolescenti nel loro percorso di consapevolezza e crescita come cittadine e cittadini del mondo.

Proprio la scuola rappresenta il contesto privilegiato per sperimentare relazioni fondate sul rispetto di tutte le identità, dove favorire una didattica inclusiva, attenta alle differenze e centrata sul contrasto della violenza, in ogni sua forma e manifestazione.

Nella lotta agli stereotipi e per il raggiungimento delle pari opportunità, l’educazione assume così un ruolo centrale.

Per combattere le discriminazioni, promuovere una cultura rispettosa delle differenze di genere e garantire un futuro più equo a tutte le bambine, le ragazze e le donne, diviene allora essenziale investire nella prevenzione e nell’educazione delle giovani generazioni, sensibilizzando ed educando, fin da piccoli, bambini e bambine al rispetto e alla parità di genere, ad un comportamento libero da pregiudizi o stereotipi, ad un corretto linguaggio di genere, offrendo loro la possibilità di confrontarsi con le medesime opportunità.


[1] World Economic Forum, Global Gender Gap Report, marzo 2021, disponibile su: http://www3.weforum.org/docs/WEF_GGGR_2021.pdf

Rispondi

Up ↑

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: