Il 27 maggio 2022 ricorre il trentunesimo anniversario della ratifica da parte dell’Italia della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, avvenuta con la legge n. 176 del 27 maggio 1991.
Attraverso la ratifica della Convenzione, il documento ha così assunto in Italia valore giuridicamente vincolante, ponendo conseguentemente l’obbligo di adottare tutti i provvedimenti necessari per l’attuazione dei diritti in essa sanciti e di predisporre un più adeguato e complesso sistema di tutela, di sostegno e di promozione dei diritti dei minori.
Approvata a New York dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989 ed entrata in vigore il 2 settembre 1990, la Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza rappresenta lo strumento normativo internazionale più importante e completo, nonché il primo trattato giuridicamente vincolante in materia di diritti delle persone di minore età.
Si tratta di un trattato di carattere “universale” che ha codificato e sviluppato in maniera significativa le norme internazionali applicabili ai bambini.
La Convenzione, inoltre, costituisce un documento di fondamentale importanza, poiché riconosce, per la prima volta espressamente, tutti i bambini e le bambine, gli e le adolescenti del mondo come titolari di diritti civili, sociali, politici, culturali ed economici, che devono essere promossi e tutelati da parte di tutti.
Tra gli elementi a carattere innovativo, si sottolinea anche che tale strumento ha racchiuso in un unico trattato il riconoscimento di tutta la vasta gamma dei diritti necessari per garantire il benessere dei bambini, inclusi i diritti civili, sociali, politici, economici e culturali. Ma soprattutto, la Convenzione ha operato una trasformazione epocale nella considerazione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, elevando la persona di minore età da oggetto di protezione a soggetto titolare di diritti, determinando così una rottura con il passato e gettando solide basi per costruire una “nuova” identità del minorenne, quale soggetto di diritto, attivo, partecipe, che va ascoltato, informato e rispettato.
Nello specifico, il testo della Convenzione, composto da 54 articoli, è suddiviso in un preambolo e tre parti: la prima parte contiene l’enunciazione dei diritti (articoli 1-41); la seconda individua gli organismi preposti e le modalità per l’implementazione e il monitoraggio della Convenzione stessa (art.42-45); la terza e ultima parte descrive la procedura di ratifica (art. 46-54).
La Convenzione si fonda su quattro principi guida:
- Il principio di non discriminazione (art. 2), in base al quale tutti i diritti sanciti dalla Convenzione si applicano a tutti i bambini e adolescenti senza distinzione colore della pelle, della religione, della provenienza geografica;
- Il principio del superiore interesse del minorenne(art. 3), secondo cui in ogni decisione, azione legislativa, provvedimento giuridico, iniziativa pubblica o privata di assistenza sociale, l’interesse superiore del bambino deve essere una considerazione preminente;
- Il principio del diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo umano (art. 6), il quale impegna gli Stati membri a riconoscere il diritto alla vita del bambino e ad assicurarne la sopravvivenza e lo sviluppo, con tutte le misure possibili;
- Il principio di partecipazione (art.12), il quale prevede il diritto del bambino ad essere ascoltato in tutti i processi decisionali che lo riguardano e il corrispondente dovere, per gli adulti, di tenere in adeguata considerazione le sue opinioni.
A distanza di 32 anni dalla sua adozione avvenuta nel 1989, la Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza è oggi anche il trattato sui diritti umani che conta il più alto numero di ratifiche nella storia del diritto internazionale: è in vigore in quasi tutti i Paesi del mondo (precisamente 196 Paesi l’hanno ratificata, vincolandosi giuridicamente al rispetto dei diritti in essa riconosciuti). La quasi totalità della comunità mondiale, pertanto, si è impegnata a rendere effettivi i diritti e i principi in essa espressi e, ancora oggi, la Convenzione costituisce un riferimento centrale per tutte le azioni delle Nazioni Unite in materia di protezione dell’infanzia e dell’adolescenza.
Articolo molto interessante