“La tutela dei minorenni in comunità”: pubblicata dall’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza la quarta raccolta dati 2018-2020. Nel 2020 23mila minori in comunità

Al 31 dicembre 2020, sono 23.122 i bambini e ragazzi ospiti delle 3.605 comunità per minorenni attive sul territorio italiano.

A renderlo noto è l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, in occasione della pubblicazione del volume “La tutela dei minorenni in comunità”: la quarta raccolta dati sperimentale elaborata in collaborazione con le procure della Repubblica presso i tribunali per i minorenni, relativa agli anni 2018, 2019 e 2020.

Con il presente lavoro si è inteso offrire uno strumento di conoscenza e approfondimento del numero e delle caratteristiche dei minorenni privati temporaneamente dell’ambiente familiare e accolti nelle strutture residenziali. Per la raccolta dati sono state somministrate tre schede elaborate dall’Autorità garante: due sintetiche con quesiti relativi agli anni 2018 e 2019 e la terza, più dettagliata, riferita invece all’anno 2020. Alla rilevazione proposta hanno aderito 27 procure presso i tribunali per i minorenni su 29.

Confrontando i nuovi dati con quelli emersi dalla precedente ricerca, si rileva che il numero dei minori in comunità è diminuito: se a fine 2017 erano 32.185 i minorenni accolti e 4.027 le strutture, nel 2020 si riscontra un calo di circa 9.000 ospiti, ascrivibile per lo più alla diminuzione dei minorenni stranieri non accompagnati (Msna) presenti nel nostro Paese, i quali stando ai dati del Ministero del lavoro e delle politiche sociali sono passati dai 18.303 del 31 dicembre 2017 ai 7.080 del 31 dicembre 2020.

Secondo quanto riportato nel volume, nel corso del triennio 2018, 2019 e 2020 non si registrano variazioni significative del numero complessivo dei minorenni ospiti delle comunità: si passa dal 22.613 del 2018, ai 21.650 del 2019, ai 23.122 del 2020, con oscillazioni derivanti in buona parte dalle variazioni del numero dei minori stranieri non accompagnati.

Nel 2020, il numero medio di ospiti per struttura a livello nazionale è pari a 6,4, la stessa cifra del 2018. Tuttavia, come anche segnalato nell’ambito delle precedenti raccolte, si evidenzia che i numeri dell’accoglienza non sono uniformi sul territorio nazionale: nel 2020 i distretti con il maggior numero di minorenni ospiti sono Milano (13,4%), Palermo (11,1%), Bologna (8,9%), Napoli (7,5%), Roma (6,6%) e Venezia (6,0%); sul versante opposto Trento, Bolzano, Perugia, Taranto, Cosenza, Reggio Calabria, Messina e Sassari registrano percentuali inferiori all’1%.

Il quadro che emerge dalla raccolta conferma così, ancora una volta, una forte difformità tra territori. “A fronte di una stabilità del dato a livello nazionale nel triennio 2018-2020, risultano invece evidenti le differenze tra i distretti – ha sottolineato l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza Carla Garlatti – Ciò non è riconducibile solo al numero degli Msna, ma anche a una diversa presenza dei servizi sociali. Peraltro, a una quantità maggiore di allontanamenti non corrisponde sempre e necessariamente una condizione di più grave disagio del territorio, poiché gli interventi a protezione di bambini e ragazzi dipendono da una pluralità di fattori”.

Per quanto riguarda le caratteristiche dei minorenni in comunità, i dati raccolti rivelano che oltre la metà (il 55%) degli ospiti ha un’età compresa tra i 14 e i 17 anni, il 15% tra i 6 e i 10 anni e il 14% tra gli 11 e i 13 anni. Sono presenti anche neomaggiorenni, che a livello nazionale risultano essere 2.745 al 31 dicembre 2020, pari all’11,9% del totale.

La maggior parte dei minorenni in comunità è di cittadinanza italiana (55% nel 2018, 61% nel 2019 e 60% nel 2020); tuttavia gli ospiti di origine straniera rappresentano una percentuale importante sul totale dei minorenni in comunità: a fine 2020, gli stranieri sono il 40%; di questi il 24% sono minori stranieri non accompagnati.

Quanto al genere, emerge una prevalenza del genere maschile (pari al 61% contro il 39% di quello femminile).

In riferimento ai tempi di permanenza in comunità, seppur occorre sottolineare che la rilevazione sia stata effettuata solo sul 65% dei minorenni in comunità presenti in Italia, si riscontra che per più di un minore su 4 (il 26%) il periodo di permanenza è superiore a due anni. Il dato, però, non è omogeneo a livello nazionale: in alcuni distretti (Torino, Genova, Trento) la permanenza superiore ai 24 mesi riguarda più del 30% degli ospiti, mentre in altri distretti (Palermo, Potenza e Campobasso) meno del 20% degli ospiti.

In merito ai motivi dell’inserimento in comunità, si rileva che nel 78% dei casi il collocamento dei minorenni in struttura è stato disposto dall’Autorità giudiziaria, nel 12% dei casi con il consenso dei genitori e nel 10% dei casi per allontanamento d’urgenza ex articolo 403 del Codice civile.

Quest’ultima rilevazione rappresenta una novità, che permette inoltre di misurarne la percentuale per ciascun distretto. A tal proposito, si legge all’interno della pubblicazione: “La procedura di allontanamento ex articolo 403 non è utilizzata in misura uniforme nelle diverse realtà territoriali. In alcuni distretti, come quelli di Potenza, l’Aquila o Perugia, al 31 dicembre 2020 non risultavano ospiti minorenni per i quali fosse stato disposto l’allontanamento d’urgenza ex articolo 403; mentre in altre realtà, come Torino, Firenze, Sassari, Taranto e Reggio Calabria, le percentuali si attestano tra il 10 e il 20%. Nel distretto di Bari la percentuale sale al 23,4%. Un caso a parte è poi rappresentato dal distretto di Salerno, dove la percentuale è superiore al 50%”.

Infine, si segnala che, per la prima volta, è stato pubblicato anche il numero delle ispezioni effettuate sulle strutture dalle procure minorili: in termini assoluti, le procure che hanno compiuto maggiori ispezioni sono quelle di Palermo, Roma e soprattutto Bologna, dove si registra un numero di ispezioni pari al doppio del numero di comunità presenti (704 ispezioni per 352 strutture).

Il volume La tutela dei minorenni in comunità è disponibile sul sito dell’Autorità alla sezione “Pubblicazioni”.

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