22 aprile 2023 – Giornata Mondiale della Terra

Il 22 aprile ricorre l’Earth Day, la Giornata Mondiale della Terra: un appuntamento globale dedicato alla salvaguardia del nostro Pianeta e alla difesa dell’ambiente, celebrato per la prima volta nel 1970, in seguito al disastro ambientale avvenuto nel 1969 in California, causato dall’enorme fuoriuscita di petrolio dal pozzo della Union Oi.

Nata inizialmente per sottolineare la necessità della conservazione delle risorse naturali della Terra, nel tempo questa Giornata è divenuta un avvenimento importante per informare ed educare al rispetto del nostro Pianeta.
Questa Giornata rappresenta, infatti, un’occasione per riflettere insieme, a livello globale, sullo stato di salute del nostro Pianeta, per diffondere e promuovere una maggiore consapevolezza ambientale nonché per sensibilizzare sui gravi pericoli legati ai cambiamenti climatici e sull’importanza di agire per un futuro sostenibile.

La sfida ambientale è oggi universalmente riconosciuta come una delle più urgenti e cruciali sfide globali dei nostri tempi.

Come è stato più volte ribadito dall’UNICEF, la crisi climatica rappresenta anche una crisi dei diritti dei minori ed è una seria minaccia per il presente ma soprattutto per il futuro delle nuove generazioni: attualmente la crisi climatica sta già mettendo a rischio un miliardo di bambini e bambine, ma si sottolinea che gli effetti negativi interessano con forza tutte le giovani generazioni.

Oggi più che mai, diviene allora essenziale invertire la rotta per contenere le drammatiche conseguenze dei cambiamenti climatici in corso.
Si tratta di una responsabilità fondamentale da assumere per il futuro del nostro Pianeta, nonché per proteggere le attuali e le prossime generazioni ed assicurare così a tutti i bambini e le bambine un futuro migliore e più sostenibile.

In occasione di questa ricorrenza, si segnala il recente approfondimento dell’Osservatorio #conibambini, a cura di Con i Bambini e Openpolis, il quale propone un focus sull’impegno dei giovani per l’ambiente e sugli spazi verdi nelle città.

Nel report si evidenzia che rispetto alle generazioni precedenti, le fasce più giovani della popolazione mostrano una maggiore sensibilità verso l’ambiente e la sostenibilità. Da una delle ultime indagini promosse dal parlamento europeo attraverso Eurobarometro emerge, infatti, come la questione ambientale rimanga una delle principali priorità per le giovani generazioni.

In particolare, il 51% dei giovani europei di età compresa tra i 15 e i 24 anni si dichiara molto preoccupato per il cambiamento climatico, mentre nelle altre fasce d’età tale percentuale è pari al 45%.

Osservando poi i dati relativi al nostro Paese, si registra un divario generazionale ancora più ampio: quasi 2 giovani italiani su 3 (il 64%) si ritengono fortemente preoccupati per gli effetti del cambiamento climatico, contro una media del 53% nella popolazione complessiva.

Come sottolineato all’interno dell’approfondimento, questa tendenza ha inoltre portato a una maggiore mobilitazione dei più giovani sui temi della tutela dell’ambiente. I dati mostrano che, rispetto alla media della popolazione, sono soprattutto le ragazze e i ragazzi a partecipare ad associazioni ecologiche o per i diritti, in una percentuale sensibilmente crescente rispetto al passato.[1]

Infine, il report analizza la presenza di aree verdi in ambito urbano, in quanto queste rivestono un ruolo centrale nella mitigazione delle problematiche relative all’inquinamento dell’aria.

In base ai dati presenti nel report, considerando il complesso delle aree verdi gestite da enti pubblici e disponibili per l’accesso ai cittadini, le città italiane dispongono di oltre 342 milioni di metri quadri di verde urbano fruibile (tale categoria include: parchi urbani, aree a verde storico, giardini pubblici e altri spazi verdi disponibili per la fruizione, ma non il verde incolto o le aree boschive). Rispetto ai quasi 2,7 milioni di residenti con età inferiore ai 18 anni nei capoluoghi si tratta di circa 128 metri quadri per minore.

Tuttavia, si evidenzia che le città del nord-est primeggiano nell’offerta di verde fruibile rispetto ai minori residenti (con 218 metri quadri per ogni abitante minorenne); seguono le città del nord-ovest (136,9 mq) e del centro Italia (123,5 mq), mentre i capoluoghi del Mezzogiorno si attestano poco sopra i 70 metri quadri per ciascun minore.

“Queste disparità nell’offerta di verde pubblico rispecchiano quelle nella partecipazione di cittadini e associazioni alla manutenzione e alla cura degli spazi verdi” si legge nel report “Divari su cui intervenire, tanto per la tutela dell’ambiente nelle città, quanto per quella dei diritti di bambini e ragazzi che vi abitano”.


[1] Per maggiori approfondimenti sul tema si rimanda all’articolo dedicato: Giovani e impegno per l’ambiente: la lotta ai cambiamenti climatici è una priorità per i giovani. Il report di Con i Bambini e Openpolis o al report dell’Osservatorio #conibambini

Rispondi

Up ↑

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: