Il 27 maggio si celebra l’anniversario della ratifica da parte dell’Italia della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, avvenuta trentadue anni fa.
L’Italia ha ratificato la Convenzione ONU con la legge n. 176 del 27 maggio 1991, rendendola così, a tutti gli effetti, parte della legislazione del nostro Paese.
In seguito alla ratifica, il documento ha assunto in Italia valore giuridicamente vincolante. Ne è derivato l’obbligo di uniformarsi alle disposizioni in essa contenute, adottando tutti i provvedimenti necessari per dare effettiva attuazione ai diritti e principi in essa sanciti e predisponendo un più adeguato e complesso sistema di tutela, sostegno e promozione dei diritti dei minorenni.
La Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza è stata approvata a New York dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989 ed è entrata in vigore il 2 settembre 1990. Essa rappresenta lo strumento normativo internazionale più importante e completo, nonché il primo trattato giuridicamente vincolante in materia di promozione e tutela dei diritti delle persone di minore età.
Tale documento ha codificato e sviluppato in maniera significativa e organica le norme internazionali applicabili ai minorenni (intesi, secondo la definizione della Convenzione, come ogni essere umano avente un’età inferiore ai 18 anni), fornendo un quadro comune di garanzie minime a tutela dell’infanzia e dell’adolescenza.
Alla Convenzione si sono successivamente affiancanti tre Protocolli opzionali, approvati dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite: il Protocollo opzionale sul coinvolgimento dei bambini nei conflitti armati, il Protocollo opzionale sulla vendita, la prostituzione e la pornografia rappresentante bambini (entrambi entrati in vigore nel 2002) e più di recente il Protocollo opzionale sulle procedure di comunicazione (entrato in vigore nel 2014).
La Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza costituisce un documento di fondamentale rilevanza, poiché riconosce, per la prima volta espressamente, tutti i bambini e le bambine, gli e le adolescenti del mondo come titolari di diritti civili, sociali, politici, culturali ed economici, che devono essere promossi e tutelati da parte di tutti.
Tra gli elementi innovativi che lo caratterizzano, si evidenzia che tale strumento ha racchiuso in un unico trattato tutta la vasta gamma dei diritti necessari per garantire il benessere delle persone di minore età, inclusi i diritti civili, sociali, politici, economici e culturali.
L’importanza attribuita alla Convenzione risiede però soprattutto nel fatto che essa ha operato una vera e propria “rivoluzione culturale“, segnando una trasformazione epocale nella considerazione del minorenne, visto non meramente come oggetto di tutela e protezione bensì come soggetto di diritto.
Ad oggi, la Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza rimane il trattato sui diritti umani con il più alto numero di ratifiche nella storia e rappresenta tuttora un riferimento centrale per la comunità internazionale in materia di diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
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