Siria, undici anni di guerra: la drammatica situazione di bambine e bambini

La guerra in Siria, ormai giunta al suo undicesimo anno, rappresenta una delle crisi umanitarie più gravi degli ultimi tempi, che sta sconvolgendo la vita di bambini, ragazzi e delle loro famiglie.

Il protrarsi del conflitto, unito alla recessione economica e alla pandemia da Covid-19, sta generando conseguenze disastrose sulla popolazione.

In base a quanto riportato in un appello d’emergenza lanciato dall’Unicef, in Siria il numero di persone che hanno bisogno di assistenza umanitaria è aumentato da 11 milioni del 2020 a 13,4 milioni nel 2021. Di questi, quasi la metà, ossia 6,1 milioni, sono minori, con un incremento del 27% rispetto al 2020. Circa 7 milioni di persone sono sfollate all’interno del Paese, di cui 3,1 milioni sono minori e altri 2,5 milioni sono rifugiati nei paesi limitrofi.

Il conflitto, che si protrae sin dal 2011, ha drasticamente diminuito l’accesso a cibo, acqua e ai servizi essenziali: in tutto il Paese, 12,4 milioni di donne e bambini necessitano di assistenza sanitaria e nutrizionale. Inoltre, l’90% della popolazione siriana vive attualmente al di sotto della soglia di povertà.

Secondo altri dati diffusi dall’Unicef, dall’inizio del conflitto, avvenuto nel marzo 2011, al 2021, si stima che quasi 12.000 bambini e bambine siano stati uccisi o feriti e più di 5.700 bambini siano stati reclutati nei gruppi armati. Peraltro, si tratta di cifre certamente sottostimate rispetto a quelle reali. Nell’arco di questi dieci anni, poi, oltre 1.300 strutture sanitarie ed educative, inclusi ospedali e scuole, sono state oggetto di attacchi diretti.

Anche l’istruzione è in crisi e il diritto allo studio di molti minori risulta ormai compromesso, con importanti ripercussioni per il loro futuro: nel 2021, circa 3,5 milioni di bambini e bambine risultavano fuori dalla scuola, di cui il 40% erano ragazze. Si tratta di un dato allarmante, poiché privare bambine e bambini dell’accesso all’istruzione significa ostacolare gravemente il loro sviluppo, oltre a porli di fronte al rischio di diventare vittime di violenza o sfruttamento.

La guerra sta avendo così effetti tragici per milioni di bambine e bambini, esponendoli a condizioni di vita drammatiche, segnate da povertà, malnutrizione e mancanza di accesso all’istruzione.

La situazione che i minori si trovano a vivere ormai da anni sta allora generando un grave impatto sul loro benessere non soltanto fisico, ma anche psicologico, emotivo e sociale, rischiando di provocare conseguenze anche a lungo termine sulla loro vita e sul loro sviluppo.

A distanza di undici anni dall’inizio del conflitto in Siria, la guerra sta continuando a privare milioni di bambini dell’infanzia che gli spetterebbe, così come della possibilità di costruirsi il futuro che desiderano.

I bambini e le bambine siriani stanno scontando così il prezzo più alto di questi anni di conflitto, costretti a crescere non conoscendo nulla al di fuori della guerra, senza l’opportunità di studiare e di coltivare i propri sogni e talenti, con tutte le paure, gli orrori e le sofferenze che questa tragica esperienza comporta.

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