Seminario “Giovani, educazione ed ecologia” del 28 aprile 2022, promosso dalla rivista Orientamenti Pedagogici: le riflessioni e i contributi offerti dai relatori

Nel pomeriggio di giovedì 28 aprile 2022 si è svolto il seminario di studio dal titolo “Giovani, educazione ed ecologia”, organizzato dalla rivistaOrientamenti Pedagogici” della Facoltà di Scienze dell’Educazione dell’Università Pontificia Salesiana di Roma.

Un incontro ricco di stimoli e di spunti di riflessione, offerti dai diversi relatori che sono intervenuti al seminario. Costante anche il richiamo all’enciclica Laudato sì e Fratelli tutti di Papa Francesco.

Ad aprire il seminario la Chairwoman dott.ssa Lucia Capuzzi – Dottore in Scienze Politiche, Redazione Esteri Avvenire, la quale ha precisato che la parola “ecologia” si è riscoperta negli ultimi anni proprio grazie ai giovani, i quali hanno risvegliato l’opinione pubblica con la loro protesta, il loro grido non violenza e la loro voglia di cambiamento. Da qui, ha poi ribadito l’importanza non solo di educare le giovani generazioni all’azione ecologica ma anche di farsi educare dai giovani – essendo loro i protagonisti del presente e del futuro – e tutti insieme farsi educare alla scuola dell’ecologia integrale, che riguarda il nostro modo di stare al mondo, nel mondo e di stare con l’altro nel mondo.

Tra i relatori che hanno offerto un contributo iniziale, il Prof. Mario Óscar Llanos – Condirettore della rivista Orientamenti Pedagogici ha posto l’accento sul protagonismo dei giovani, i quali, preoccupati per il futuro del mondo intero e coscienti della brevità del tempo che rimane per agire, stanno influendo sul compito ecologico globale. In questa prospettiva, ha quindi sottolineato quanto sia necessaria la formazione per una rigenerazione ecologica attraverso l’educazione e il dialogo intergenerazionale e interculturale. «Il mondo adulto – ha affermato – non può e non deve lasciare i giovani da soli, ma deve auto-educarsi e educare tutti i giovani ai cambiamenti ormai imprescindibili. Serve un patto educativo ecologico globale per e con le nuove generazioni, che impegni l’umanità intera nel formare persone mature per la cura della casa comune; un patto che promuova l’educazione all’ecologia integrale secondo un modello culturale di pace, di sviluppo e di sostenibilità, incentrato sulla fraternità e sull’alleanza tra l’essere umano e l’ambiente».

A seguire, il Prof. Joshtrom Kureethadam – Coordinatore del settore Ecologia e Creato presso il Dicastero per la Promozione Integrale dello Sviluppo Umano, ponendo un focus su ciascuno dei tre temi del seminario, ha ribadito che ci troviamo di fronte ad una vera e propria emergenza e ha esaltato la forte sensibilità dei giovani verso i temi dell’ecologia integrale, aggiungendo: «i giovani ci insegnano che, nonostante la gravità della situazione, c’è ancora speranza di cambiare le cose lavorando insieme come comunità globale». Infine, ha rimarcato che la strada maestra per rispondere alla crisi della nostra casa comune, insieme ai giovani come protagonisti, è proprio quella dell’educazione, indicando anche che abbiamo perso di vista un aspetto cruciale, ossia come abitare la casa comune. «Proprio attraverso l’educazione ecologica – ha chiosato – possiamo cambiare le cose, imparare di nuovo ad abitare la casa comune e agire per una trasformazione che sia innanzitutto culturale: l’ecologia integrale è la bussola che può guidarci nel mare della vita, soprattutto in questo momento critico».

Al centro del seminario, la stimolante riflessione proposta dal Prof. Peter Blaze Corcoran – University of the Sunshine Coast in Queensland, Australia, nel suo intervento dal titolo: “Speranza radicale e solidarietà intergenerazionale: educazione nel tempo dell’emergenza climatica e teologica”. Il Prof. Corcoran, rilevando che viviamo in una delle più grandi crisi esistenziali mai affrontate dall’umanità e che ci troviamo di fronte ad uno degli ultimi campanelli d’allarme prima del disastro, ha parlato dell’angoscia e della sofferenza sperimentate dalle giovani generazioni, evidenziando la necessità di affrontare l’impatto che tutto questo sta avendo sulle generazioni più giovani e ricordando che il nostro dolore è l’altra faccia della medaglia dell’amore incondizionato che proviamo per il mondo. Nel corso del suo intervento, ha poi precisato che la risposta che l’educazione dovrebbe avere è quella di lavorare sulla solidarietà tra le generazioni: «Dobbiamo imparare a portare avanti delle azioni rispetto ad una solidarietà intergenerazionale; non possiamo limitarci a studiare delle azioni ma abbiamo bisogno di fare delle azioni etiche: l’azione è l’antidoto alla disperazione». Ha, infine, concluso la sua riflessione ricordando che siamo ad un punto di svolta nella storia umana. In questo tempo di sfide siamo, pertanto, chiamati a dare una risposta, basata sull’equità e la collaborazione intergenerazionale, per costruire insieme un mondo più giusto e umano.

Tra gli interventi previsti nel corso dell’evento, anche i due approfondimenti esposti dal Prof. Paolo Conversi – Pontificia Università Gregoriana e dal Prof. Andrea Zampetti – Università Pontificia Salesiana.

In particolare, il Prof. Paolo Conversi, nel suo intervento dal titolo “Coscienza dei limiti, relazionalità e condivisione per un’educazione ecologica”, ha osservato che la crisi climatica e ambientale ci porta verso una riflessione sempre più ampia su dove vogliamo andare e su quale ruolo ognuno di noi può svolgere. Si è poi soffermato a puntualizzare i sei aspetti su cui ancorare l’implementazione e l’attuazione dell’ecologia integrale, ossia: la centralità della dignità della persona umana; la relazionalità; la coscienza dei limiti; l’interdipendenza; la fraternità, richiamando l’ambiente come patrimonio e responsabilità di tutta l’umanità; la condivisione della destinazione universale dei beni ma anche dei frutti. «La crisi ecologica – ha inoltre dichiarato – può essere vista come un momento privilegiato, uno stimolo di conversione per decisioni concrete. Una coscienza dei limiti, intesi come valorizzazione della relazionalità, della condivisione e della cura, può portare realmente a quel cambio di rotta e di paradigma al quale Papa Francesco ci esorta».

Il Prof. Andrea Zampetti, invece, ha proposto e messo in luce alcune fondamentali sfide pedagogico-sociali della custodia della casa comune, quali: costruire un senso del noi e, quindi, la consapevolezza di essere comunità, partendo proprio da noi stessi; riconoscere che “siamo tutti sulla stessa barca” e non possiamo salvarci da soli; custodire la casa comune nonché comprendere e far comprendere alle nuove generazioni l’importanza dell’oggetto della custodia; essere abitante della casa comune (“colui che attraversa i luoghi e dimorandovi se ne prende cura”) e, quindi, centrarsi sulla responsabilità a partire dalla consapevolezza dell’interdipendenza e della connessione con gli altri esseri viventi, con la casa comune e con il territorio, in una logica eco-sistemica. Ha poi ricordato che i giovani hanno la bellezza del fiuto e della novità, la capacità di cogliere prima quello che gli adulti non sono più in grado di vedere e di riconoscere, «abbiate il coraggio di mostrarci quello che fiutate prima di noi» ha quindi affermato. Nel suo invito finale ha, infine, esortato a dare realmente spazio ai giovani e lasciarsi guidare da loro, affinché «l’intergenerazionalità sia un passo indietro della generazione adulta per seguire il fiuto dei giovani. Aiutiamoci e aiutiamo i giovani a costruire un senso del noi».

Al seminario sono, inoltre, intervenuti, portando la loro preziosa testimonianze e presentando alcune esperienze di buone e virtuose pratiche, anche:

  • La Dott.ssa Mariateresa Imparato – Legambiente Campania e Segreteria nazionale di Legambiente, descrivendo l’azione della comunità energetica di San Giovanni a Teduccio, nella periferia di Napoli;
  • Fabrizio Mola e Irene D’Agostini – Circolo Laudato Si’ di Piossasco (TO), raccontando due interessanti esperienze: quella del Campo Laudato Sì e il progetto emporio e boutique solidale, basato sullo scambio di beni per dar nuova vita agli abiti;
  • La Dott.ssa Maria Grazia Lancellotti – Referente nazionale del Movimento e dirigente scolastica del Liceo Orazio, parlando della rete nazionale di scuole green e dell’esperienza laboratoriale di eco-design;
  • Don Renzo Barduca – Economo dell’Università Pontificia Salesiana, illustrando l’impegno green dell’Università Pontificia Salesiana.

A conclusione dell’incontro, l’importante augurio finale lanciato dalla Dott.ssa Lucia Capuzzi è quello di «imparare, grazie all’educazione, ad essere dei veri abitanti, e quindi non solo stare in un luogo ma stare in relazione con quel luogo e prendersene cura»

È possibile riascoltare il seminario sul canale YouTube dell’Università Pontificia Salesiana, al seguente link: https://www.youtube.com/watch?v=kw6MRMTG_II

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