Crisi climatica: ondate di calore in tutta Europa, a rischio la salute dei minori

Nelle ultime settimane, eventi estremi quali siccità, incendi e temperature torride stanno colpendo tutta l’Europa e l’Italia. Si tratta di fenomeni che interesseranno con sempre maggior frequenza le generazioni future, comportando un elevato pericolo per la loro salute.

Le alte temperature registrate in queste giorni rappresentano una seria minaccia per la salute delle bambine e dei bambini. Secondo l’allarme lanciato dai medici, infatti, milioni di bambini in tutta Europa, a causa delle temperature record che stanno investendo il continente, rischiano di contrarre malattie respiratorie e renali e sono esposti ad altri rischi per la salute.

Save the Children sostiene che questa valutazione dovrebbe essere un monito per i leader mondiali ad agire con urgenza sulla crisi climatica, al fine di limitare l’esposizione dei minori a pericolose ondate di calore e salvaguardare le generazioni future.

A tal proposito, Yolande Wright, direttrice dell’area Povertà infantile e clima di Save the Children, ha dichiarato: «queste temperature elevate sono pericolose per la nostra salute e per le nostre vite, in particolare per i bambini, che sono più vulnerabili a causa del loro continuo sviluppo fisico e della minore capacità di regolare la temperatura corporea».

Come sottolineato da Save the Children, la situazione in Europa è preoccupante: in Francia, Spagna, Portogallo e Regno Unito, ormai da settimane, continuano a verificarsi ondate di calore estremo e incendi che hanno costretto decine di migliaia di persone ad abbandonare le proprie abitazioni; ma gli effetti della crisi climatica si avvertono con forza anche in Italia.

Nel nostro Paese, la probabilità di eventi estremi legati alla crisi climatica è aumentata del 9% nel corso di venti anni e i bambini rischiano di subire pesantemente i disagi che ne derivano.

Il Sud Italia e le aree urbanizzate subiranno forti impatti negativi dal cambiamento climatico, soprattutto in riferimento a fenomeni estremi come le ondate di calore o le precipitazioni intense.

Già oggi, i centri urbani sperimentano temperature più elevate di 5-10°C rispetto alle aree rurali circostanti: un dato importante considerando che i centri urbani occupano più del 2% della superficie terrestre e in città viene consumato circa il 90% delle risorse prodotte nel mondo.

A causa della crisi climatica, questo tipo di eventi meteorologici estremi si verificherà con sempre maggior frequenza e gravità.

Secondo uno studio condotto da Save the Children insieme alla Vrije Universiteit Brussel (VUB) dal titolo “Nati in crisi climatica: Perché dobbiamo agire subito per proteggere i diritti dei bambini”, in base agli impegni originari dell’Accordo di Parigi, i bambini nati nel 2020 saranno esposti in media a un numero di ondate di caldo torrido quasi sette volte superiore e a un numero di incendi devastanti doppio rispetto ai loro nonni.

Uno studio di Lancet riporta che più le bambine e i bambini sono esposti al caldo estremo, maggiore è il rischio di malattie respiratorie e renali, febbre e squilibrio elettrolitico, che possono alterare una serie di funzioni critiche, incluse quelle cardiache e neurologiche. Inoltre, le ondate di calore possono provocare una grave disidratazione e colpi di calore, che se non trattati possono danneggiare rapidamente il cervello, il cuore, i reni e i muscoli, divenendo in alcuni casi fatale.

I bambini che già si trovano in condizioni di disuguaglianza e discriminazione (come ad esempio quelli provenienti da famiglie a basso reddito o da comunità di rifugiati) risultano essere maggiormente a rischio in quanto è più probabile che non abbiano accesso a un’assistenza sanitaria di qualità, che abbiano condizioni di salute precarie o che siano malnutriti.

Pertanto, Save the Children ricorda alcune accortezze da adottare per ridurre le probabilità dei bambini di ammalarsi, quali: mantenersi idratati, stare al fresco e al riparo dal sole. Allo stesso tempo, sottolinea che, a livello istituzionale, è indispensabile che i leader si impegnino con tutte le loro forze per limitare il riscaldamento delle temperature a 1,5 gradi al di sopra dei livelli preindustriali, al fine di ridurre del 45% l’esposizione dei bambini alle ondate di calore e del 10% agli incendi.

Intervenire per contrastare la crisi climatica diviene così una scelta ormai necessaria e non più rinviabile, non solo per il Pianeta ma anche per la salute dei più piccoli.

«Mentre il mondo si riscalda e non ci sono segnali di azioni sufficienti per limitare il riscaldamento, sono i bambini, con tutta la vita davanti a loro, a sopportare il peso maggiore. La crisi climatica colpisce in modo sproporzionato anche i bambini dei Paesi a basso e medio reddito e delle comunità svantaggiate» ha affermato Yolande Wright. Ha poi concluso il suo intervento chiosando: «Sappiamo che sono necessari cambiamenti fondamentali per affrontare sia le crescenti disuguaglianze che il caos climatico. Altrimenti, staremmo deludendo i nostri figli».

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