È online, sul sito del Dipartimento per le Politiche Antidroga, la “Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia – Anno 2022”, con i dati aggiornati al 2021, pubblicata il 28 giugno.
La Relazione di quest’anno, oltre ad offrire un’analisi dettagliata dei consumi di sostanze illegali tra la popolazione studentesca, contiene anche ulteriori dati su potenziali dipendenze comportamentali e altri comportamenti a rischio dei giovani.
Osservando i dati relativi ai consumi, emerge che, nel 2021, il 24,1% degli studenti italiani, di età compresa tra i 15 e i 19 anni, (pari a 621mila) ha assunto almeno una sostanza psicoattiva illegale nel corso della propria vita (in calo rispetto al 26% del 2020 e al 33,9% del 2019), con percentuali più elevate tra gli studenti di genere maschile (il 27,1% contro il 20,9% delle studentesse).
Il 17,8% degli studenti (circa 459mila), invece, ne ha fatto uso nell’arco del 2021, anche qui con un decremento (nel 2020 era il 19%, nel 2019 il 25,9%).
Tra gli studenti che hanno fatto uso di sostanze psicoattive nell’ultimo anno, si evidenzia poi che il 90,3% ha assunto una sola sostanza illegale, mentre il 9,7% (pari a 44mila studenti) può essere definito “poliutilizzatore”: in particolare, il 6,1% ha consumato due differenti sostanze e il 3,6% almeno tre.
Analizzando nel dettaglio le tipologie di sostanze consumate nella vita, la cannabis rimane la sostanza illegale più utilizzata: il 23,7% degli studenti ha dichiarato di aver fatto uso di cannabis almeno una volta nella vita (in diminuzione rispetto al 2020 quando il dato era pari al 25%); mentre il 17,7% degli studenti l’ha utilizzata almeno una volta nel corso del 2021 (in lieve calo rispetto al 18,7% del 2020). Oltre la metà degli studenti che hanno consumato cannabis (il 51,7%) riferisce di aver avuto il primo contatto tra i 15 e i 16 anni, il 31,4% a 14 anni o meno, mentre il restante 16,9% dopo il compimento dei 16 anni. Inoltre, prendendo in considerazione gli studenti che l’hanno utilizzata durante il 2021, si rileva che nella maggior parte dei casi (91%) è stata l’unica sostanza consumata. Sempre tra questi, sono poi oltre 100mila (il 22,3%) gli studenti che risultano avere un consumo definibile “a rischio”, con una percentuale più alta tra i ragazzi rispetto alle ragazze.
La seconda tipologia di sostanze maggiormente utilizzate nella vita è rappresentata dalle Nuove Sostanze Psicoattive (NPS): in particolare, la percentuale di studenti che ha consumato NPS almeno una volta nella vita, è pari al 4,8%, mentre il 3% (77mila) le ha assunte nel corso del 2021.
Seguono, nella classifica delle sostanze psicoattive più consumate, i cannabinoidi sintetici (assunte almeno una volta nella vita dal 4,1% degli studenti), la cocaina (2,3%); meno diffusi gli allucinogeni e gli stimolanti (1,5%) e ultimi gli oppiacei (i cui consumi interessano l’1% degli studenti).
In generale, si sottolinea che l’uso di sostanze psicoattive si conferma maggiormente diffuso tra gli studenti di genere maschile. Inoltre, l’1,5% degli studenti (oltre 38mila) ha affermato di aver assunto sostanze senza conoscerne gli effetti o il contenuto.
Per quanto riguarda le sostanze legali, i dati presenti all’interno della Relazione rivelano che nel 2021 crescono sensibilmente i consumi di tabacco tra gli studenti. Sono più di 550mila gli studenti (il 21,6%) che riferiscono di fumare quotidianamente. Oltre un terzo (il 35%) ha consumato la prima sigaretta prima del compimento dei 13 anni di età.
Più di 500mila studenti (il 21,3%), nel corso del 2021, riportano di aver consumato bevande alcoliche fino al punto di barcollare, non riuscire a parlare correttamente, vomitare o dimenticare l’accaduto, registrandosi qui, per la prima volta, prevalenze superiori tra le studentesse rispetto ai ragazzi. Per circa 15mila ragazzi poi è stato un comportamento frequente, ripetuto almeno 10 volte nell’ultimo mese.
Inoltre, nell’arco dell’ultimo mese, il 30,1% degli studenti (oltre 776mila) dichiara di aver praticato binge drinking, ossia di avere fatto cinque o più bevute di fila in un’unica occasione. Tra questi, il 61,1% lo ha fatto una o due volte, il 25,5% dalle tre alle cinque volte, mentre il 13,4% almeno sei.
Sono, infine, circa 170mila gli studenti che hanno utilizzato psicofarmaci senza prescrizione medica nel corso del 2021, con una prevalenza tripla tra le studentesse. Tra le motivazioni che hanno spinto i giovani all’utilizzo, oltre il 50% afferma di averlo fatto per “star meglio con se stesso” e “migliorare l’andamento scolastico”.
Il Rapporto è disponibile sul sito del Dipartimento per le Politiche Antidroga, alla notizia dedicata.
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