8 settembre – Giornata dell’Alfabetizzazione: secondo l’UNESCO, nel mondo 771 milioni di persone prive delle competenze di alfabetizzazione di base

L’8 settembre si celebra la Giornata Internazionale dell’Alfabetizzazione (International Literacy Day – ILD), una ricorrenza istituita dall’UNESCO nel 1965 per ricordare l’importanza fondamentale dell’alfabetizzazione.

Tale Giornata rappresenta un’importante occasione per sensibilizzare e richiamare l’attenzione della comunità internazionale sulla situazione dell’alfabetizzazione nel mondo, nonché per valutare e implementare i progressi in questo campo e per rimarcare la necessità di puntare sull’istruzione al fine di promuovere lo sviluppo e il benessere delle persone, delle comunità e dell’intera società.

L’alfabetizzazione, infatti, svolge un ruolo fondamentale: oltre ad essere un diritto umano fondamentale, rappresenta un potente e imprescindibile strumento per sradicare la povertà e per favorire il progresso sociale e umano.

Tuttavia, la situazione dell’alfabetizzazione a livello globale continua ad essere piuttosto critica. L’analfabetismo è, infatti, una piaga che, ancora oggi, affligge molti Paesi nel mondo, portando con sé una serie di effetti e conseguenze collaterali che aggravano la condizione dei soggetti più fragili, tra cui i minori.

Come sottolineato dall’UNESCO, nonostante i progressi compiuti, le difficoltà di alfabetizzazione persistono in maniera evidente: ad oggi, almeno 771 milioni di giovani e adulti in tutto il mondo non possiedono le competenze di alfabetizzazione di base; il 60% dei quali sono donne.

Inoltre, più della metà dei bambini di 10 anni (il 53%), nei Paesi a basso e medio reddito, non è in grado di leggere e comprendere un testo semplice.

La recente crisi mondiale scatenata dal Covid-19 ha poi determinato un forte ostacolo ai sistemi di istruzione e di formazione, comportando prolungate chiusure e interruzioni scolastiche, amplificando le diseguaglianze preesistenti nell’accesso alle opportunità formative ed educative, aumentando il rischio di abbandono scolastico e influenzando negativamente l’apprendimento di bambine e bambini, ragazze e ragazzi, esacerbando così ulteriormente lo svantaggio sociale e i divari di opportunità a scapito soprattutto dei soggetti più vulnerabili.

Secondo l’allarme lanciato dall’UNESCO, all’indomani della pandemia, quasi 24 milioni di studenti potrebbero non tornare mai più all’istruzione formale, di cui si prevede che 11 milioni saranno ragazze e giovani donne.

Proprio per garantire che nessuno venga lasciato indietro, si sottolinea allora la necessità di arricchire e trasformare gli spazi di apprendimento esistenti attraverso un approccio integrato e consentire l’apprendimento dell’alfabetizzazione nella prospettiva dell’apprendimento permanente.

In quest’ottica, il tema scelto per l’edizione di quest’anno è proprio “Trasformare gli spazi di apprendimento dell’alfabetizzazione“, al fine di rimarcare l’importanza fondamentale degli spazi di apprendimento dell’alfabetizzazione per costruire la resilienza e per garantire un’istruzione di qualità, equa e inclusiva per tutti.

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