Convegno “Riscoprire il futuro. Diritti, responsabilità e percorsi nel sistema penale minorile”: le proposte dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza

Nella mattina di ieri, giovedì 17 novembre 2022, si è svolto il convegnoRiscoprire il futuro. Diritti, responsabilità e percorsi nel sistema penale minorile”, promosso dall’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza in occasione della Giornata mondiale dell’infanzia.

Il convegno si è focalizzato sul tema del sistema penale minorile, con l’obiettivo di rimettere al centro la persona e i suoi diritti, andando oltre alla semplice narrazione dei fatti: i ragazzi, siano essi autori o vittime, non sono ciò che hanno commesso o subito. “Si tratta di un tema – sottolinea l’Autorità garante Carla Garlatti – che non riguarda solo i diritti in ambito giudiziario, ma tocca tantissimi diritti dei minorenni: da quello all’educazione e all’istruzione a quello alla non discriminazione, dal diritto al benessere a quello al tempo libero e allo sport”.

Riflettere sul disagio, sulla devianza minorile e sul sistema penale minorile non è solo un’esigenza, ma una vera e propria responsabilità, resa ancora più urgente dall’impatto negativo che la pandemia ha prodotto sui più giovani” ha dichiarato Carla Garlatti nel suo intervento di apertura al convegno, richiamando anche all’importanza di uscire da un’ottica meramente criminalistica ed esaminare il fenomeno in modo ampio e complessivo: “occorre quindi non fermarsi solo al fatto, ma andare oltre e dietro al fatto”.

A conclusione della mattinata Carla Garlatti ha lanciato una serie di proposte, elaborate nell’ottica di valorizzare, quale unica finalità del sistema, il recupero del minorenne, la cui personalità è ancora in formazione. Tra le proposte formulate dall’Autorità garante:

  • Introdurre sanzioni penali a misura di minorenne, diverse da quelle degli adulti, come avviene in alcuni paesi europei (ad esempio attività a beneficio della collettività o il divieto di uscire nel fine settimana);
  • Considerare la giustizia riparativa come la principale risposta al reato: “Dobbiamo riflettere – afferma Carla Garlatti – sull’opportunità di intendere la giustizia riparativa come qualcosa che previene ed evita il processo penale”. In generale, occorre diffondere la cultura della giustizia riparativa e promuovere, oltre alla mediazione, anche altri strumenti, quali i family group, conferences circles, spazi che coinvolgono familiari e altre persone coinvolte nella vicenda. “Nella giustizia riparativa – prosegue Garlatti – assumono rilievo anche la vittima e i suoi diritti, che invece nel sistema penale non trovano sufficiente spazio. Chi ha subito un reato vede riconosciuti il proprio vissuto e la propria sofferenza e si sente compreso”;
  • Istituire sportelli dedicati alle vittime di minore età che possano offrire supporto psicologico, orientamento e accompagnamento, informazioni sui propri diritti e sul procedimento, incontri di gruppo;
  • Dare piena attuazione alla riforma dell’ordinamento penitenziario minorile del 2018: “Sono troppo pochi, ad esempio, gli IPM che ad oggi sono riusciti a consentire le visite di prolungate con i familiari in spazi che riproducano l’ambiente quotidiano. Le sezioni a custodia attenuata invece non sono ancora una realtà. Sarebbe importante che nascessero spazi aperti alla comunità esterna, con gestione autonoma e separati dal resto della struttura in tutti gli istituti” spiega la Garante.
  • Agire sul fronte della prevenzione, e quindi, ad esempio rendere disponibili e fruibili spazi attrezzati per bambini e ragazzi, soprattutto in periferia e in contesti di marginalità, coinvolgendo i giovani nelle scelte per la destinazione e la gestione di questi spazi (campi da gioco, sale di registrazione o spazi per la creatività). In quest’ottica, riveste un ruolo importante anche la scuola, che deve offrire le competenze utili a costruire un percorso di vita e a collocarsi positivamente nella società. Infine, occorrerebbe investire ancora di più in educazione alla legalità e al rispetto delle regole attraverso il confronto con i ragazzi. 

Oltre all’Autorità garante Carla Garlatti, nel corso dell’evento sono intervenuti: Carlo Nordio, Ministro della giustizia; Alfio Maggiolini, docente di Psicologia dinamica all’Università di Milano Bicocca; Susanna Vezzadini, docente di Sociologia della devianza e mutamento sociale all’Università di Bologna; Gemma Tuccillo, Capo Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità; Francesco “Kento” Carlo, rapper e scrittore; Gianluca Guida, Direttore dell’Istituto penale minorile di Nisida (Napoli); Patrizia Patrizi, Presidente dell’European Forum for Restorative Justice

I relatori hanno analizzato il tema sotto diversi aspetti, offrendo grazie alla loro preziosa testimonianza numerosi spunti di riflessione. Bisogni evolutivi e fattori di rischio; bisogni delle vittime nei reati tra minorenni; partecipazione dei minorenni e responsabilità sociale condivisa; accompagnamento e rete sociale; prevenzione e ascolto; il paradigma della giustizia riparativa e i suoi principi: tanti i temi richiamati e messi a fuoco negli interventi che si sono susseguiti.

L’Osservatorio Salesiano per i Diritti dei Minori ha partecipato con grande interesse al convegno.

La diretta del convegno è disponibile al seguente link: Video integrale dell’evento

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