Il 18 giugno ricorre la seconda edizione della Giornata internazionale per contrastare i discorsi d’odio, promossa dalle Nazioni Unite a partire dal 2022.
La celebrazione è stata proclamata tramite la Risoluzione 75/309 sulla “promozione del dialogo interreligioso e interculturale e della tolleranza nel contrastare i discorsi d’odio”, adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 21 luglio 2021, in risposta alle preoccupazioni globali per la diffusione esponenziale e la proliferazione dei discorsi d’odio in tutto il mondo, sia online che offline.
Negli ultimi anni, infatti, si è registrato un allarmante aumento dei discorsi d’odio, soprattutto negli spazi virtuali; un fenomeno che è andato ulteriormente aggravandosi durante la pandemia da Covid -19.
Come evidenziato sul sito dell’ONU, benché non esista una definizione di discorso d’odio accettata a livello globale, le Nazioni Unite lo descrivono come “qualsiasi tipo di comunicazione orale, scritta o comportamentale, che attacca o utilizza un linguaggio peggiorativo o discriminatorio in riferimento a una persona o a un gruppo sulla base della loro identità, in altre parole, per la loro religione, etnia, nazionalità, razza, colore, discendenza, sesso o altro fattore di identità”.
Occorre però sottolineare che il loro impatto sempre più crescente, amplificato anche dalle nuove tecnologie di comunicazione digitale, può essere devastante non solo per gli individui o i gruppi presi di mira, ma anche per le società in generale.
I discorsi di odio, infatti, incitano alla violenza, all’ostilità e alla discriminazione; possono danneggiare la coesione sociale, la pace, lo sviluppo e rappresentano una minaccia per i valori e i principi comuni che ci uniscono.
Di conseguenza, affrontare e contrastare i discorsi di odio è una necessità e richiede un approccio olistico, che mobiliti la società nel suo complesso. Si tratta di una priorità per mantenere, tutelare e far prosperare la giustizia e la pace, ovunque e per tutti.
In occasione di questa Giornata, si vuole anche ribadire che l’educazione gioca senz’altro un ruolo centrale per la prevenzione dei discorsi d’odio.
In questo senso, diviene fondamentale interrogarsi e stimolare una riflessione sull’uso del linguaggio e delle parole. Allo stesso tempo, per combattere questo fenomeno è essenziale promuovere, fin dalla prima infanzia, il rispetto per la diversità, l’inclusione, la solidarietà, il dialogo interculturale, la convivenza pacifica, il valore dei diritti umani, l’importanza della cooperazione e della comprensione reciproca, nonché il rifiuto di ogni forma di discriminazione e violenza.
«L’odio è un pericolo per tutti – e quindi combatterlo deve essere un lavoro per tutti» Segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres
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