In data 27 settembre 2023 il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti in materia di immigrazione e protezione internazionale.
Tra le misure introdotte, vi sono anche nuove regole riguardanti i minori stranieri non accompagnati che intervengono in merito alla disciplina dell’accertamento dell’età e all’inserimento di minorenni ultra-sedicenni in strutture di accoglienza per adulti.
In particolare, il decreto prevede la possibilità di svolgere più rapidamente i rilievi antropometrici o altri accertamenti sanitari, compresi quelli radiografici, volti a verificare l’età effettiva del minore straniero non accompagnato. Gli accertamenti sono autorizzati dalla procura della Repubblica presso il tribunale per la persona, la famiglia ed i minorenni.
Inoltre, si stabilisce che, in caso di indisponibilità di strutture dedicate, il prefetto possa disporre il provvisorio inserimento del minore – che ad una prima analisi appare di età superiore ai 16 anni – per un periodo comunque non superiore a 90 giorni, in una specifica sezione dedicata all’interno dei centri d’accoglienza ordinari, destinati agli adulti.
L’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza Carla Garlatti nel corso dell’evento di presentazione della Relazione al Parlamento 2022, ha fatto riferimento alle nuove misure contenute nel cosiddetto decreto Migranti, sottolineando la necessità che sia rispettato il principio di presunzione di minore età.
“Non è accettabile – ha affermato Garlatti – che il minore debba dimostrare di essere tale. Nella maggior parte dei casi, non ha la possibilità di farlo: è difficile e costoso procurarsi i documenti e per i rifugiati addirittura impossibile. Non solo: in questo modo, si dà anche una mano alla criminalità organizzata che già obbliga le ragazze a dichiarare la maggiore età, per sottrarle alle tutele previste per i minori e immetterle subito nel circuito dello sfruttamento sessuale”.
Ancora, l’Autorità garante in merito alla possibilità di collocare i minori migranti in centri per adulti ha ribadito che anche in fasi di grande afflusso è necessario utilizzare strutture riservate esclusivamente ai minorenni, dichiarando “non è assolutamente opportuno che i minori siano accolti, seppur temporaneamente, nelle stesse strutture degli adulti”.
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