Verrà presentato mercoledì 31 gennaio, alle 16 presso il Borgo Ragazzi don Bosco in via Prenestina 468, a Roma, il libro collettivo “Pischelli in paradiso, storie di ragazzi del centro accoglienza don Bosco” a cura di Luca Kocci. Diciassette storie presenti nel libro, tutte diverse e interessanti, che attraversano 25 anni di storia e di cambiamenti della città, delle periferie, dei ragazzi. Le prime cinque storie sono tratte dal libro di don Alfonso Alfano, “Pischelli in paradiso”, fondatore del centro nel lontano 1992 e venuto a mancare lo scorso anno.
L’incontro sarà moderato da Daniela de Robert, giornalista Rai e membro dell’Autorità garante dei detenuti e delle persone private della libertà personale.
Abbiamo intervistato Luca Kocci, il curatore del libro “Pischelli in Paradiso”
All’inizio c’erano i minori italiani, condannati a scontare misure penali alternative al carcere per reati di vario tipo (furti, rapine, aggressioni…) e inviati al Centro per cominciare un percorso di recupero, integrazione e liberazione: studiare per raggiungere la licenza media – o elementare, per qualcuno –, apprendere un mestiere, osservare la propria vita e tentare di riannodare i fili strappati. Poi, negli anni successivi, sono arrivati altri ragazzi: gli adolescenti a rischio delle periferie della città, i rom e i sinti, gli stranieri che volevano imparare l’italiano
L’idea di “Pischelli in Paradiso” è nata la scorsa estate con Alessandro Iannini – il responsabile del Centro, in previsione del venticinquesimo anniversario del Centro accoglienza minori. Invece di una pubblicazione specialistica ma inevitabilmente destinata solo agli “addetti ai lavori” , hanno pensato di raccontare la storia di questi 25 anni (1992-2017) attraverso le storie dei ragazzi e delle ragazze che sono passati per il Centro.
Ci è sembrato un modo più originale per parlare del Centro e farlo conoscere a chi non lo conosce: avvicinarsi ad una esperienza “di frontiera” come questa grazie alle storie di vita dei ragazzi è più facile e forse anche più interessante, perlomeno lo speriamo
Il Centro Accoglienza Minori del Borgo Ragazzi don Bosco, è un servizio polifunzionale diurno per minori italiani e stranieri provenienti dall’area della dispersione scolastica o soggetti a provvedimenti penali con misure alternative al carcere. Fa parte dell’area emarginazione e disagio del Borgo Ragazzi don Bosco denominata “Rimettere le Ali” e collabora con l’associazione Rimettere le Ali Onlus. I ragazzi vengono inviati dal Servizio Sociale della Giustizia Minorile, dai Servizi Sociali Territoriali, dal TSMREE (Tutela Salute Mentale e Riabilitazione in Età Evolutiva) della ASL, dalle scuole di provenienza o presentati direttamente dalle famiglie. In alcuni casi, i ragazzi vengono seguiti con “progetti ponte” con convenzioni specifiche con i servizi invianti per favorire l’inserimento dei ragazzi più in difficoltà.
Alla domanda «Quanto è importante per la società civile e per i loro coetanei conoscere queste storie?», Luca Kocci risponde
Ritengo che sia importante perché le esistenze, gli errori, le difficoltà che questi ragazzi e ragazze hanno incontrato lungo il cammino della vita non nascono per caso ma sono sempre anche la conseguenza di una famiglia, una scuola, un contesto che non ha potuto o non li ha saputi accogliere, ascoltare, aspettare. In ognuna delle storie si può cogliere un messaggio forte. In tutte c’è una medesima tensione: il desiderio di rimettere in carreggiata la propria vita che, per una serie di motivi, ha avuto qualche sbandamento. E quasi tutti ce l’hanno fatta
La presentazione del libro si concluderà con un rinfresco offerto e preparato dai ragazzi della ristorazione. Poi, in occasione della festa di san Giovanni Bosco, alle 18, sarà celebrata la messa.
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