Consumo di sostanze illegali e dipendenze tra gli studenti: i dati della Relazione al Parlamento 2021

È disponibile online la Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia, pubblicata il 30 giugno dal Dipartimento per le Politiche Antidroga.

Nella Relazione di quest’anno, con i dati aggiornati al 2020, oltre all’analisi dei consumi di sostanze illegali tra la popolazione studentesca, è presente anche una sezione dedicata ad un approfondimento specifico sulle dipendenze nelle nuove generazioni durante la pandemia da COVID-19.

Osservando i dati relativi ai consumi, emerge che il 26% degli studenti italiani, di età compresa tra i 15 e i 19 anni, ha utilizzato almeno una sostanza psicoattiva illegale nel corso della propria vita, mentre il 19% ne ha fatto uso nell’arco dell’ultimo anno, con un decremento rispetto all’anno precedente.

Tra questi ultimi, il 91% ha assunto una sola sostanza illegale mentre il 9,3% è rappresentato dai cosiddetti “poliutilizzatori”, in particolare il 5,3% ha utilizzato due differenti sostanze e il 4% almeno tre.

La cannabis si conferma la sostanza illegale maggiormente utilizzata, seguita dalle Nuove Sostanze Psicoattive (NPS), dai cannabinoidi sintetici e dagli stimolanti; meno diffusi gli allucinogeni, la cocaina e gli oppiacei, i cui consumi interessano l’1,5% degli studenti.

Nel 2020, circa un quarto degli studenti (il 25%) ha dichiarato di aver fatto uso di cannabis almeno una volta nella vita, che nella maggior parte dei casi (91%) è stata l’unica sostanza consumata.

Dallo studio del 2020, emerge anche che il 21% degli studenti utilizzatori di cannabis ha abitudini di consumo a rischio di sviluppare dipendenza, con una percentuale più elevata fra i ragazzi rispetto alle ragazze.

Per quanto riguarda le nuove sostanze psicoattive, invece, la percentuale di studenti che ha utilizzato NPS, almeno una volta nella vita, è pari al 4,1%.

Si sottolinea, inoltre, che l’uso di sostanze psicoattive è generalmente più diffuso tra gli studenti di genere maschile.

Nel periodo di restrizioni legate al contenimento della pandemia, il 7,6% degli studenti ha riferito di aver consumato almeno una sostanza psicoattiva illecita. In merito alla frequenza di consumo, oltre un terzo degli studenti consumatori (37%) dichiara di non aver assunto sostanze più di due volte nel mese; un quarto le ha utilizzate dalle tre alle nove volte e il restante 38% almeno dieci volte.

Si segnala, pertanto, che durante il lockdown una percentuale consistente di consumatori ha fatto un uso frequente di sostanze psicoattive.

Inoltre, sempre nel periodo di restrizioni il 16% degli studenti riporta di aver praticato binge drinking, ossia di avere fatto 5 o più bevute di fila. Tra questi, il 65% lo ha fatto meno di due volte nell’arco dell’ultimo mese, il 28% dalle tre alle nove volte mentre il 6,5% dieci o più volte.

Altri dati significativi rilevano che, nel corso del 2020, oltre un terzo degli studenti (il 34%) ha affermato di essere stato vittima di cyberbullismo e il 21% di esserne stato l’autore. Tali percentuali nell’ultimo triennio hanno registrato un lieve aumento.

Risulta in calo, invece, la quota di ragazzi che hanno utilizzato videogame nell’anno della pandemia, sebbene questa attività, nel corso dell’ultimo anno, abbia comunque coinvolto il 60% degli studenti.

Infine, si sottolinea che, nell’ultimo anno, il fenomeno del gioco d’azzardo ha interessato il 44% degli studenti di 15-19 anni e coloro che hanno giocato d’azzardo online rappresentano l’8,2%. Gli studenti giocatori con profilo “a rischio” corrispondono al 9,3% e quelli con profilo “problematico” al 3,8%, entrambi in diminuzione negli ultimi anni.

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