Oggi, 8 febbraio si celebra il Safer Internet Day (SID), la Giornata mondiale per la sicurezza in Rete. Un’iniziativa istituita e promossa dalla Commissione Europea con l’obiettivo di stimolare la riflessione dei più giovani sull’uso corretto e consapevole della rete e sul ruolo attivo e responsabile di ciascuno nel rendere internet un posto positivo e sicuro.
L’appuntamento, accompagnato dal consueto slogan “Together for a better Internet” (Insieme per un Internet migliore), ricorre il giorno immediatamente successivo alla Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo, celebrata il 7 febbraio.
Secondo quanto emerso dall’annuale ricerca realizzata da Generazioni Connesse, su un campione di 2.472 studenti di scuole secondarie di primo e secondo grado, relativa alla quantità e qualità delle ore trascorse in Rete dalle ragazze e dai ragazzi in Italia, dopo il record raggiunto durante il periodo del lockdown, si riduce il tempo trascorso online dai più giovani: il 42% degli intervistati riferisce di stare collegato dalle 5 alle 10 ore al giorno, in calo rispetto al 59% dell’anno precedente.
Anche la percentuale di coloro che si dichiarano “sempre connessi” diminuisce dal 18% del 2021 al 12% del 2022, complice il graduale ritorno alla normalità dopo le restrizioni dettate dall’emergenza pandemica. Il restante 46% degli adolescenti coinvolti nella ricerca, invece, stima di spendere online un tempo inferiore alle 4 ore giornaliere, contro il 23% di un anno fa.
Inoltre, l’indagine mostra che tra i giovani si registra una maggiore diffusione della cultura digitale e una crescente attenzione per la sicurezza online. In quest’ultimo anno, infatti, è aumentato il numero di quanti dichiarano di essere più informati sui rischi del web: il 55% dei giovani sostiene di aver ricevuto indicazioni e informazioni utili per difendersi dai pericoli della Rete, soprattutto grazie al contributo dei docenti. Tale percentuale è quasi il doppio rispetto ad un anno fa, quando appena il 29% riferiva di confrontarsi su questi temi.
In occasione del Safer Internet Day 2022, l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza (AGIA), il Comitato Interministeriale per i Diritti umani (CIDU) e l’UNICEF Italia hanno tradotto in lingua italiana e pubblicato il Commento generale n. 25 “Sui diritti dei minorenni in relazione all’ambiente digitale” del Comitato ONU sui Diritti dell’infanzia[1]: un documento-guida incentrato sulla realizzazione dei diritti dei minori nell’ambiente digitale, contenente una serie di indicazioni agli Stati volte a valorizzare le opportunità positive offerte dalla rete e proteggere i minori dai rischi. Si tratta di un prezioso strumento che integra i diritti dell’infanzia online nel quadro più ampio della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e stabilisce un nuovo standard internazionale per i diritti dei bambini in un mondo digitale.
Come dichiarato dall’Autorità garante Carla Garlatti, “Il Commento generale n. 25 valorizza il digitale come opportunità per la realizzazione dei diritti dei minorenni e raccomanda misure per tutelarli dai rischi. Non contiene indicazioni soltanto sull’utilizzo dei social o della rete, ma investe ogni aspetto della vita di bambini e ragazzi: tempo libero, salute e benessere, vulnerabilità, giustizia minorile, migrazioni e istruzione. Per questo è fondamentale che il Governo, il Parlamento e tutte le istituzioni lo recepiscano e attuino le raccomandazioni che esso formula. Infatti, garantire un accesso consapevole al digitale può aiutare i minori a esercitare i loro diritti civili, politici, culturali, economici e sociali. Come ricorda il Comitato, se l’inclusione digitale non viene raggiunta, è probabile che le diseguaglianze esistenti aumentino e che ne possano nascere di nuove”.
Secondo quanto sottolineato dalla Presidente dell’UNICEF Italia Carmela Pace, “Ogni giorno nel mondo 175 mila bambini e ragazzi si connettono per la prima volta nella loro vita a Internet: in media, uno ogni mezzo secondo. I minorenni oggi vivono sempre più connessi e in un mondo sempre più digitalizzato. A seconda delle loro età hanno bisogno di forme diverse di supporto, consapevolezza e libertà”. Di qui, l’importanza del lavoro svolto proprio per fornire uno strumento utile alla protezione dei minorenni in rete.
“Con questo ulteriore contributo rafforziamo gli strumenti a disposizione delle istituzioni, delle associazioni, degli operatori tutti a favore della tutela dei diritti dei bambini e degli adolescenti” ha affermato Fabrizio Petri, presidente del Comitato Interministeriale per i Diritti Umani (CIDU).
Il documento, oltre all’aggiunta di un glossario, è affiancato anche da una versione child friendly, elaborata con un linguaggio che sia immediatamente fruibile anche dai più giovani e arricchita dalle riflessioni di alcuni giovani della Consulta delle ragazze e dei ragazzi dell’Agia e di Younicef, il movimento dei giovani volontari di UNICEF Italia.
Commento generale n. 25 “Sui diritti dei minorenni in relazione all’ambiente digitale”
[1] Il documento tradotto in lingua italiana, è scaricabile al seguente link.
La versione ufficiale del General Comment no. 25 (2021) on children’s rights in relation to the digital environment, è invece disponibile su: https://tbinternet.ohchr.org/_layouts/15/treatybodyexternal/Download.aspx?symbolno=CRC%2fC%2fGC%2f25&Lang=en
Rispondi