Giovani e internet, la ricerca condotta da Doxa Kids per Telefono Azzurro: ragazzi iperconnessi ma consapevoli dei rischi online

Da un’interessante ricerca sul rapporto tra i giovani e Internet, condotta da Doxa Kids per Telefono Azzurro e presentata in occasione del Safer Internet Day, si evince una consapevolezza, in parte inattesa, circa i rischi online da parte dei ragazzi, spesso anche maggiore rispetto a quella dei genitori. Insieme a questo, risulta altrettanto significativo sottolineare che i giovani chiedono di poter ricoprire un ruolo attivo per la creazione di una rete sicura.

La ricerca, condotta su un campione di 855 genitori e 815 ragazzi di età compresa tra i 12 e i 18 anni tramite un questionario somministrato tra il 25 gennaio e il primo febbraio 2022, fornisce uno spaccato delle percezioni degli adolescenti e dei loro genitori, prendendo in esame anche problematiche emergenti quali il gaming (il gioco virtuale) e l’uso del denaro online.

I risultati della ricerca, peraltro, confermano che per garantire la sicurezza dei minori online, è necessario coinvolgere le famiglie e le scuole: nel 94% dei casi, ragazze e ragazzi sostengono che la soluzione per rendere Internet un posto più sicuro debba passare dall’educazione da parte dei genitori e della scuola; ma considerano importanti anche gli strumenti tecnologici per segnalare rischi e pericoli: il 35% dei ragazzi intervistati pensa che le aziende hi-tech dovrebbero creare sezioni su Internet adatte ai giovani.

Inoltre, secondo i principali risultati della ricerca, ben il 71% dei giovani intervistati riferisce di aver aumentato negli ultimi due anni il tempo trascorso online. In particolare, quasi la metà dei giovani (il 47%) dichiara di essere connesso 2-3 ore al giorno, il 12% addirittura dalle 4 alle 6 ore giornaliere; il 3% per più di 6 ore e il 4% afferma di essere sempre connesso; mentre solo il 24% del campione riferisce di passare su Internet non più di un’ora al giorno.

Un’ampia percentuale (il 79% dei ragazzi e il 91% dei genitori), poi, ritiene che gli strumenti per limitare il tempo passato online siano utili. Tuttavia, solo il 13% dei ragazzi percepisce di trascorrere un numero eccessivo di ore sul web, contro il 63% dei genitori.

Per quanto riguarda le principali abitudini dei giovani su Internet, dalle risposte più frequenti emerge che i ragazzi prevalentemente chattano (58%), ascoltano musica (53%), giocano (48%); in percentuali minori, seguono lezioni a distanza (39%) e guardano film o serie tv (38%).

Tra le opportunità offerte dalla Rete, secondo i giovani, i social favoriscono le relazioni (40%) e il senso di comunità (38%), così come permettono l’apprendimento di cose nuove (33%) e l’espressione delle proprie emozioni (27%) e inclinazioni (18%).

Dal lato opposto, per alcuni invece alimentano un senso di solitudine e una pressione rispetto alle aspettative sociali (14%), ma anche le diseguaglianze (7%).

Riguardo al controllo esercitato dai genitori sulla vita online dei figli, il 72% degli intervistati ritiene di sapere cosa fanno i propri figli online, anche se solo Il 27% dichiara di essere a conoscenza delle loro password e appena il 21% ha attivato filtri di sicurezza che bloccano i contenuti per età. Inoltre, ben il 44% dei genitori non controlla le app scaricate dai propri figli.

Tra i dati più allarmanti, che meritano una riflessione, si segnala poi che secondo il 61% dei giovani le informazioni relative alla privacy e all’utilizzo dei dati nel mondo online e social non sono chiare né scritte in un linguaggio comprensibile.

Un altro tema affrontato all’interno della ricerca, cui occorre prestare particolare attenzione, è il cosiddetto “binge-gaming”, ossia l’uso compulsivo dei videogiochi.

Rispetto a questo, i dati della ricerca rivelano che più della metà dei ragazzi intervistati (il 53%) gioca online con una frequenza che oscilla da una alle tre ore al giorno.

Tra gli aspetti positivi del gaming menzionati dai giovani, oltre alla possibilità di conoscere persone nuove (30%), vi è anche quella di acquisire competenze, tra cui soprattutto velocità di riflessi (39%), ragionamento logico (28%) e pianificazione dell’azione (18%). Tuttavia, occorre sottolineare che giocare online può anche essere causa di frustrazione: al 13% è capitato di essere escluso dal gioco perché non ne ha raggiunto gli obiettivi e al 10% di esser preso in giro.

Preoccupa, poi, che il 38% del campione ha dichiarato di conoscere qualcuno che gioca online pur avendo un’età inferiore a quella raccomandata.

Infine, un’altra problematica evidenziata dalla ricerca riguarda l’uso del denaro online. Secondo i dati della ricerca, il 35% dei giovani intervistati ha effettuato acquisti mentre giocava. In particolare, tra i fattori di rischio emersi dalla ricerca si sottolinea che ben il 43% dei giovani intervistati riferisce di aver fatto acquisti online in autonomia, il 25% adoperando la carta di credito dei genitori seppur con la loro autorizzazione, ma il 4% di nascosto.

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