È online il documento di studio e di proposta dal titolo “Pandemia, neurosviluppo e salute mentale di bambini e ragazzi”, diffuso dall’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza insieme all’Istituto Superiore di Sanità, con la collaborazione del Ministero dell’istruzione.
La pubblicazione del documento si inserisce nell’ambito della ricerca – la prima scientifica a valenza nazionale, di durata triennale – sul neurosviluppo e sulla salute mentale dei bambini e degli adolescenti ai tempi del COVID-19, promossa dall’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza e realizzata in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità.
Nel report vengono illustrati i risultati della prima fase della ricerca, svoltasi tra agosto 2021 e febbraio 2022, relativa all’ascolto qualificato, tramite focus group e singole audizioni, di più di novanta di esperti che lavorano a contatto con le persone di minore età in ambito psico-sociale, educativo, sanitario (neuropsichiatri infantili, pediatri, assistenti sociali, psicologi, docenti e dirigenti scolastici), con particolare riferimento a tre macro-temi: risposta dei servizi e della comunità; impatto della pandemia sul neurosviluppo e sulla salute mentale dei bambini e dei ragazzi; strategie di prevenzione.
In merito all’impatto che la pandemia ha avuto sul neurosviluppo e sulla salute mentale di bambini e ragazzi, la ricerca sembra convalidare l’ipotesi di un generale peggioramento delle condizioni di salute mentale di bambini e ragazzi, in riferimento sia a nuovi esordi, sia alla slatentizzazione e peggioramento di situazioni croniche.
In particolare, tra le condizioni più frequentemente segnalate, i professionisti interpellati hanno riferito di: disturbi del comportamento alimentare, ideazione suicidaria (tentato suicidio e suicidio), autolesionismo, alterazioni del ritmo sonno-veglia e ritiro sociale.
In ambito educativo, poi, sono stati riscontrati: disturbi dell’apprendimento, dell’attenzione e del linguaggio, disturbi della condotta e della regolazione cognitiva, metacognitiva ed emotiva, ma anche paura del contagio, stato di frustrazione e incertezza rispetto al futuro, generando un aumento dei casi di abbandono scolastico.
Inoltre, è stato riportato un incremento delle richieste d’aiuto per l’uso di sostanze psicoattive, cannabinoidi e alcool, mentre per i minori migranti non accompagnati sono state registrate difficoltà nella gestione dell’isolamento e/o della quarantena nelle strutture di accoglienza.
In generale, la pandemia ha provocato quella che i professionisti hanno definito una vera e propria “emergenza salute mentale”. Secondo quanto asserito dai professionisti, durante la pandemia, soprattutto a partire dalla seconda ondata, si è infatti assistito ad un impennata delle richieste di aiuto, per esordio di patologie di natura neuropsichiatrica o aggravamento di situazioni pregresse, alla quale ha però corrisposto una inadeguatezza e iniquità di risposte, che hanno fatto emergere carenze e ritardi strutturali preesistenti alla pandemia. Di conseguenza, bambini, ragazzi e famiglie si sono trovati spesso costretti a rivolgersi ai privati, con difficoltà economiche rilevanti e difficilmente sostenibili, che hanno amplificato le disuguaglianze.
“Complessivamente, la tutela della salute mentale dei minori di età è prepotentemente emersa come un’urgenza immediata. I problemi connessi al neurosviluppo e alla salute mentale, che hanno ricevuto insufficienti risposte, rischiano di subire un processo di cronicizzazione di disagio mentale su vastissima scala” denuncia il report.
A fronte di questo scenario, l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza ha formulato anche una serie di raccomandazioni, volte ad orientare gli investimenti, le decisioni e le politiche dirette alla tutela della salute mentale dei minori di età in ambito socio-sanitario e educativo.
Tra queste, si sottolinea in primis l’esigenza che le azioni di programmazione, prevenzione e cura superino la frammentarietà regionale e locale. “La fase post pandemica può essere un’occasione straordinaria per farlo e in generale per migliorare il sistema. Ma non c’è tempo da perdere”, avverte l’Autorità garante Carla Garlatti. “Vanno previste adeguate risorse per i servizi, fornite risposte specifiche in base all’età, va garantito un numero di posti letto in reparti dedicati ai minorenni e istituiti servizi di psicologia scolastica in modo da attivare un collegamento tra scuola e territorio. È altrettanto importante operare un cambiamento culturale intervenendo sul ruolo educativo e sulla promozione del dialogo intergenerazionale”.
Il documento di studio e di proposta “Pandemia, neurosviluppo e salute mentale di bambini e ragazzi” è scaricabile sul sito dell’Autorità garante, al seguente link.
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