L’Enoc, la Rete europea dei garanti dell’infanzia e dell’adolescenza (European network for Ombudspersons of children) di cui fa parte anche l’Autorità garante in qualità di full member, ha adottato lo scorso 24 giugno un position statement in materia di protezione dei diritti dei minorenni che fuggono dalla guerra in Ucraina, rivolgendo alle istituzioni europee e ai Paesi di accoglienza una serie di raccomandazioni che interessano tutti gli aspetti relativi all’accoglienza dei minorenni ucraini: dalla registrazione alla tutela, dalle condizioni di vita al contrasto allo sfruttamento sessuale e alla tratta.
Nel documento si sottolinea innanzitutto che i bambini colpiti dalla guerra in Ucraina si trovano a vivere una situazione di estrema vulnerabilità, in quanto sono stati privati delle loro case, separati dalle loro famiglie – in particolare da padri, fratelli maggiori o zii – e costretti a sopportare le conseguenze dirette della guerra, tra cui esplosioni di bombe, violenze fisiche e sessuali. In secondo luogo, si ribadisce fin da subito la necessità di rivolgere un’attenzione e una protezione specifica ai minorenni che soffrono di particolari condizioni di vulnerabilità, come quelli fuori famiglia e quelli che arrivano alle frontiere europee non accompagnati o separati dai loro famigliari o tutori, poiché maggiormente esposti ai rischi di violenza, abuso, sfruttamento e tratta.
A seguito di queste premesse, il documento prosegue con l’elenco delle raccomandazioni stilate dall’Enoc, divise per area tematica.
In tema di registrazione, l’invito che i garanti europei rivolgono alle istituzioni europee e ai singoli Stati di accoglienza è quello di istituire e attuare un sistema di registrazione obbligatorio, uniforme, efficace e veloce. In questo stesso ambito, si richiede poi di:
- individuare un punto di contatto a livello nazionale che si coordini con quelli degli altri Stati e delle autorità ucraine;
- assicurare l’identificazione dei minori non accompagnati o separati in fase di registrazione, per la presa in carico da parte dei servizi competenti;
- prendere in considerazione la previsione di una registrazione separata per i minorenni non accompagnati, separati, fuori famiglia o orfani.
Con particolare riferimento ai minorenni non accompagnati o separati, i garanti europei esortano i Paesi di accoglienza ad impegnarsi per mettere a disposizione sistemazioni conformi agli standard internazionali e europei. Inoltre, raccomandano che l’accoglienza da parte di privati cittadini sia sempre intesa come provvisoria e che venga disposta una temporanea sospensione delle adozioni internazionali, al fine di privilegiare i ricongiungimenti familiari ed evitare la separazione permanente dei bambini dalle loro famiglie.
In materia di tutela dei minori stranieri non accompagnati, si incoraggiano i Paesi di accoglienza ad assicurare:
- che il tutore sia nominato non appena il minorenne viene identificato come non accompagnato o separato;
- che, in caso di minorenni separati, la tutela venga assegnata ai familiari che li accompagnano o a chi ne ha la custodia, a meno che questo non risulti contrario al loro superiore interesse;
- che sia sempre disponibile un supporto ulteriore per rappresentare adeguatamente gli interessi del minorenne in ogni ambito e a ogni livello;
- che sia sempre garantito, per i minori non accompagnati o separati, l’accesso gratuito a un rappresentante legale qualificato;
- che siano fornite informazioni adeguate, ogni forma di supporto (anche di tipo psicologico) e/o formazione ai tutori nominati, assicurando al contempo un monitoraggio regolare della qualità dell’esercizio della tutela affinché l’interesse superiore del minore sia sempre rispettato e rappresentato.
Rispetto al tema dell’accoglienza e delle condizioni di vita, i garanti europei raccomandano di:
- assicurare un’adeguata accoglienza ai minorenni e alle loro famiglie e ai minorenni non accompagnati, fornendo altresì alloggi adeguati a coloro che fuggono dal conflitto in Ucraina;
- garantire l’accesso all’assistenza sanitaria, incluse le attività di prevenzione, la vaccinazione, l’assistenza medica di emergenza e i servizi di salute mentale;
- fornire supporto psicologico ai minorenni e alle loro famiglie in fuga dall’Ucraina;
- garantire, a tutti i minorenni in fuga dalla guerra, l’accesso immediato e gratuito al sistema di istruzione, nonché a condizioni di vita adeguate al loro sviluppo fisico, morale e sociale, anche attraverso la messa a disposizione di pasti gratuiti, l’erogazione di servizi di supporto sociale e l’assistenza per la scuola.
Per quanto riguarda le procedure “a misura di bambino”, si richiede ai Paesi di accoglienza di assicurare il ricorso a procedure di accoglienza “a misura di bambino” e adeguate all’età e di offrire informazioni chiare e complete sui diritti dei minorenni, utilizzando un linguaggio che sia comprensibile e rispettoso del trauma vissuto, con il supporto di personale adeguatamente formato.
In merito al tema dello sfruttamento sessuale e della tratta, al fine di prevenire e contrastare tali fenomeni, ai Paesi di accoglienza viene chiesto di:
- mettere in atto sistemi di monitoraggio efficaci dei nuovi arrivati;
- permettere ai minorenni non accompagnati di essere direttamente assegnati ai Paesi che desiderano raggiungere;
- rafforzare i meccanismi esistenti per l’affidamento e le procedure di salvaguardia dei minori, in modo da ridurre al minimo il rischio di tratta e sfruttamento dei minori;
- predisporre una piattaforma di coordinamento dove poter raccogliere le disponibilità di coloro che si offrono per ospitare famiglie e adulti con minorenni presso il loro domicilio.
In riferimento a quest’ultima raccomandazione, l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza Carla Garlatti, ha dichiarato: “ho molto apprezzato che sia stata accolta la mia proposta di affidare la predisposizione e la gestione della piattaforma alle sole autorità pubbliche. Questo garantisce infatti che ci siano controlli adeguati e che tutte le attività relative all’accoglienza siano condotte in maniera trasparente e coordinata”.
L’Enoc sollecita anche le istituzioni europee a offrire adeguato supporto finanziario e a superare eventuali ostacoli che ritardano l’assistenza finanziaria necessaria per affrontare la situazione di emergenza.
In conclusione, nel documento si riafferma l’importanza assoluta di assicurare un approccio non discriminatorio nei confronti dei minorenni migranti che richiedono protezione internazionale all’interno dei confini europei, evidenziando altresì che tutti dovrebbero avere diritto ai medesimi livelli di sostegno e di protezione riconosciuti ai bambini in fuga dalla guerra in Ucraina.
Il testo integrale del position statement è disponibile sul sito dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, al seguente link.
Rispondi