Dopo l’appuntamento, tenutosi online Giovedì 21 Ottobre 2021, sul tema “Vietato ai minori di 14 anni. Sai davvero quando è il momento giusto per dare lo smartphone ai tuoi figli?“[1], proseguono i Webinar formativi organizzati dall’Istituto di Psicologia dell’Università Pontificia Salesiana di Roma.
Venerdì 5 Novembre 2021, dalle ore 18.30 alle 19.30, si terrà un nuovo Webinar dal titolo “Squid Game. Quando l’assenza educativa degli adulti promuove la violenza nei minori”, promosso dall’Istituto di Psicologia dell’Università Pontificia Salesiana di Roma, sul tema molto attuale e controverso della diffusione della Serie Netflix “Squid Game”: un’occasione per aiutare a comprendere i contenuti della serie tv ed evidenziare le conseguenze dell’assenza del controllo educativo su ciò che i minori guardano.
Il Webinar è libero, gratuito e aperto a tutti. Per seguire la diretta, basta collegarsi alla pagina Facebook “Istituto di Psicologia Università Pontificia Salesiana” oppure al canale Youtube “UPS Istituto Psicologia“, al seguente link: https://www.youtube.com/watch?v=NSsSa9LFX1I.
L’incontro sarà introdotto dal Prof. Zbigniew Formella – Università Pontificia Salesiana di Roma.
Seguirà l’intervento del Dott. Marco Maggi – formatore e consulente educativo.
Modererà l’evento il Prof. Alessandro Ricci – Università Pontificia Salesiana di Roma.
Squid Game, una serie televisiva sudcoreana costituita da nove episodi, narra la storia di un gruppo di persone che rischiano la vita in un mortale gioco di sopravvivenza, il quale ha in palio 45,6 miliardi di won, pari a circa 33 milioni di euro, e fu concepita da Hwang Dong-hyuk sulla base delle sue personali difficoltà giovanili, oltre che alle disparità socio-economiche vigenti in Corea del Sud.
Tale serie, sebbene sia vietata ai minori di 14 anni, ha avuto una forte diffusione tra i più giovani e sta destando particolare preoccupazione per il rischio di comportamenti emulativi da parte di bambini, che nei propri giochi si sono ispirati a “Squid Game”, dando luogo a vere e proprie sfide violente ed episodi di bullismo.
A tal proposito, si sottolinea che risulta fondamentale il ruolo di mediazione e di accompagnamento che può essere svolto in primis dai genitori ma anche da tutti gli altri adulti di riferimento. Diviene importante, quindi, offrire occasioni di dialogo e di confronto su questa tematica estremamente attuale, non evitando l’argomento bensì parlandone e aprendo una discussione sul tema con bambini e adolescenti, in modo da permettere loro di rielaborare alcuni contenuti e aiutarli nella comprensione di ciò che hanno visto, stimolandoli anche a riflettere sulle conseguenze delle proprie azioni.
A fronte delle numerose segnalazioni ricevute, sulla questione si è espressa anche l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, Carla Garlatti, sostenendo che «la visione andrebbe quanto meno accompagnata dalla presenza degli adulti, tenendo conto dell’età e dei contenuti».
Inoltre, Garlatti suggerisce: «I genitori, trattandosi di video diffusi da una piattaforma di streaming, possono attivare sistemi di parental control, ma questo argine può saltare se le stesse sequenze sono condivise sui social, anche se va ricordato che sotto i 14 anni i bambini non dovrebbero poter accedere a tali piattaforme».
Infine, osserva: «È plausibile però che i bambini possano comunque venire a contatto con tali contenuti, magari per il tramite di compagni di classe o di giochi. Per questo – conclude – è opportuno che genitori ed educatori inizino a discutere insieme ai ragazzi i motivi per i quali sono affascinati dai temi della competizione, della crudeltà, delle differenze sociali e della morte. È infatti essenziale cogliere quali sono gli aspetti importanti di cui sentono la necessità di parlare e affrontarli con loro».
[1] È possibile riascoltare la diretta del Webinar “Vietato ai minori di 14 anni. Sai davvero quando è il momento giusto per dare lo smartphone ai tuoi figli?“ al seguente link: https://www.youtube.com/watch?v=wksQTyGEncc
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