Indagine ISS “Dipendenze comportamenti nella Generazione Z”: in Italia quasi 2 milioni di adolescenti a rischio dipendenze

Quasi 2 milioni di adolescenti italiani oggi sono esposti al rischio di sviluppare una dipendenza comportamentale

Nello specifico, oltre un milione e 150mila studenti in Italia sono a rischio di dipendenza da cibo, quasi 500mila potrebbero invece avere una dipendenza da videogiochi e quasi 100mila presentano caratteristiche compatibili con la presenza di una dipendenza da social media.

Risulta abbastanza diffuso anche il fenomeno dell’isolamento sociale, una problematica che interessa circa 30.175 studenti delle scuole medie e circa 35.792 studenti delle scuole superiori.

Inoltre, proprio coloro che presentano un maggior rischio dichiarano più frequentemente di avere difficoltà a parlare con i propri genitori di cose che li preoccupano.

Sono questi i principali dati emersi dallo studio “Dipendenze comportamentali nella Generazione Z”, frutto di un accordo tra il Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’Istituto Superiore di Sanità, il quale restituisce un quadro preoccupante sulla condizione dei più giovani.

Per lo studio sono stati intervistati nell’autunno del 2022 più di 8.700 studenti tra gli 11 e i 17 anni, di cui circa 3.600 delle scuole secondarie di primo grado e circa 5.100 delle secondarie di secondo grado. Inoltre, per approfondire la relazione tra genitori e figli, sono stati invitati a partecipare anche i genitori degli studenti delle scuole medie che hanno aderito allo studio e sono stati raccolti oltre 1.000 questionari.

Food Addiction

Secondo quanto rilevato dalla ricerca, il rischio più diffuso tra i ragazzi della nuova generazione è quello di food addiction: la dipendenza dal cibo coinvolge ben 1.152.000 studenti tra gli 11 e i 17 anni, con una prevalenza del genere femminile (oltre 750.000 sono ragazze: 271.773 delle scuole medie e 485.413 delle superiori).

Il 13,1% del campione (circa 523.000 studenti) presenta un rischio lieve di sviluppare una dipendenza da cibo, il 6,4% (circa 256.000 studenti) un rischio moderato, mentre un allarmante 9,3% (più di 373.000 studenti) presenta un rischio grave di food addiction. Questi ultimi, nella fascia di età 11-13 anni, hanno poi una probabilità di 11,62 volte superiore di soffrire di depressione moderatamente grave o grave.

Internet Gaming Disorder

Tra i rischi di dipendenza comportamentale cui sono soggetti gli adolescenti, al secondo posto vi è il gaming. Il rischio di disturbo da uso di videogiochi riguarda il 12% degli studenti (circa 480.000 studenti italiani). A risultare maggiormente colpiti sono i maschi, con una percentuale che arriva al 18% negli studenti delle secondarie di primo grado e al 13,8% in quelli delle superiori, mentre tra le coetanee femmine si registra una percentuale del 10,8% nelle scuole medie e del 5,5% nelle scuole superiori.

In riferimento all’età, la percentuale di rischio maggiore si rileva nelle scuole medie, con il 14,3% dei ragazzi a rischio; alle superiori il dato scende al 10,2%. Ne consegue pertanto che il fenomeno tende ad attenuarsi all’aumentare dell’età.

I fattori associati alla dipendenza da videogiochi sono, anche qui, la depressione moderatamente grave o grave (con un rischio di 5,54 volte maggiore nei ragazzi di 11-13 anni e di 3,49 volte superiore nei ragazzi 14-17 anni) e un’ansia sociale grave o molto grave (con un rischio di 3,65 volte più alto rispetto alla media nei ragazzi di 11-13 anni e di 5,80 nei ragazzi 14-17 anni).

Social media addiction

Il 2,5% degli intervistati (circa 99.600 studenti) presenta invece caratteristiche compatibili con una dipendenza da social media. Tuttavia, prendendo in considerazione solo la popolazione femminile, tale percentuale raggiunge il 3,1% nella fascia d’età 11-13 anni e il 5,1% in quella 14-17 anni.

Tra gli 11 e i 13 anni, gli studenti a rischio hanno 10,1 volte in più di probabilità di avere un’ansia sociale grave o molto grave e 5,5 volte in più di avere un carattere di alta impulsività.

Tendenza all’isolamento

Seppur con numeri più contenuti, preoccupa anche il fenomeno dell’isolamento sociale. Tra gli studenti intervistati di 11-13 anni, l’1,8% (circa 30.175) ha indicato di essersi isolato tutti i giorni negli ultimi 6 mesi; nella fascia di età 14-17 anni tale percentuale scende all’1,6% (circa 35.792).

Rispetto al genere, si evidenzia una prevalenza più elevata nella popolazione femminile: tendono ad isolarsi nella loro camera senza uscire di casa l’1,9% delle studentesse delle scuole medie e il 2,4% delle intervistate delle scuole superiori. L’età più critica risulta essere quella dei 13 anni.

Focus genitori

Dall’indagine emerge anche che il rapporto degli adolescenti con i genitori incide sul rischio delle forme di dipendenza analizzate. In particolare, dichiarano difficoltà comunicative con i genitori: il 75,9% degli studenti di 11-13 anni con un rischio di dipendenza da social (contro il 40,5% di chi non presenta tale rischio); il 58,6% dei casi a rischio di dipendenza da videogiochi (rispetto al 38,3% di chi non è a rischio); il 68,5% dei casi di grave dipendenza da cibo (contro il 34,4% di chi non ha food addiction); il 72,1% dei ragazzi delle scuole medie a rischio di isolamento sociale (rispetto al 40,8% di chi non presenta questa tendenza) e il 77,7% degli studenti delle scuole superiori (rispetto al 50,3% senza questo rischio).

Ulteriori dati evidenziano che tra i genitori che dichiarano di “non osservare problematiche nei figli legate all’uso rischioso dei videogiochi” vi è invece l’8,6% che presenta un figlio con rischio di gaming addiction, di cui la famiglia non si accorge. Addirittura il 3,7% dei genitori con figli che presentano un rischio di gaming addiction riferiscono che il loro figlio “non gioca con i videogiochi”. Anche tra i genitori che dichiarano di “non osservare comportamenti di assunzione incontrollata di cibi poco salutari nei loro figli” si ritrova quasi il 20% di ragazzi con un disturbo di food addiction.

Di contro, si riscontra però una sovrastima del problema tra coloro che affermano di “osservare problemi di gaming addiction nel figlio”: il 75,9% dei genitori indica una preoccupazione per questa forma di dipendenza, sebbene non sia stata rilevata la presenza di rischio nei figli. Allo stesso modo, anche tra i genitori che dichiarano “assunzione incontrollata di cibi non salutari” da parte dei figli, il 55,8% dei ragazzi non presenta invece nessun rischio di food addiction, mettendo così in risalto una errata valutazione da parte dei genitori.

Focus cannabis

Infine, lo studio propone un focus sull’uso e consumo della cannabis. Secondo quanto rilevato dall’indagine, il 22,3% degli studenti delle superiori riferisce di aver consumato cannabis.

Per approfondimenti si rimanda sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità al comunicato stampa dedicato.

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