Presentazione della Relazione al Parlamento 2021 dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza: salute, istruzione e ascolto dei minorenni i temi su cui si sono concentrate maggiormente le sue iniziative

Il 14 giugno 2022, presso il Senato della Repubblica, si è tenuto l’evento di presentazione della “Relazione al Parlamento 2021 dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza: un’occasione per tracciare un bilancio delle attività svolte e gettare uno sguardo sul domani, nel campo dei diritti delle persone di minore età.

Nel corso della presentazione, l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza Carla Garlatti ha affermato: «Viviamo tempi di crisi: sanitaria, sociale e perfino bellica. Una crisi globale che richiede risposte adeguate e il rilancio di politiche per infanzia e l’adolescenza».

Di qui, Carla Garlatti ha lanciato un forte appello, chiedendo un impegno per dare ai minorenni speranza e futuro, coinvolgendoli direttamente nelle scelte che li riguardano, in modo da promuovere in loro anche un senso di responsabilità e di appartenenza.

«Ciò che non dobbiamo fare è togliere ai ragazzi la possibilità di sperare in un futuro migliore. – sottolinea Garlatti – Di fronte alle crisi non dobbiamo dire ai nostri figli che tutto si risolverà magicamente; piuttosto occorre coinvolgerli nella costruzione del loro futuro, ascoltandoli e tenendo conto delle loro esigenze, in una chiave di solidarietà intergenerazionale che sia anche sostenibile, ossia dove la soddisfazione dei bisogni del presente non comprometta la possibilità delle generazioni future di soddisfare le proprie esigenze».

Il messaggio espresso dalla Garante è chiaro: nessuna decisione riguardante bambini o ragazzi andrebbe presa dagli adulti e dalle istituzioni, senza prima averli ascoltati e senza aver tenuto in adeguata considerazione le loro opinioni.

In questo senso, si auspica l’introduzione di un sistema che preveda il coinvolgimento dei ragazzi in tutte le decisioni che hanno un impatto in maniera diretta o indiretta sul mondo dell’infanzia e dell’adolescenza, facendoli partecipare sia alla fase progettuale, sia alle fasi successive, di monitoraggio e verifica:

L’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza ha poi messo in luce gli effetti negativi che la pandemia ha prodotto sugli adolescenti, ricordando però al tempo stesso che «ogni crisi può essere fonte di opportunità» e che «la pandemia ha stimolato anche dei cambiamenti in senso positivo», tra cui, ad esempio, la rinnovata importanza attribuita alla rete.

A tal proposito, ha sottolineato che «se da un lato non possiamo pensare di prescindere dalla rete, perché essa è fonte di apprendimento, di conoscenza e di socialità; dall’altro la rete è anche fonte di pericoli e di insidie» e proprio su questi ultimi l’Autorità garante si è particolarmente impegnata, soprattutto sul piano della prevenzione e dell’educazione al digitale, a partire dalla consapevolezza che la sensibilizzazione e l’educazione dei minori ma anche degli adulti di riferimento è fondamentale per evitare i gravi danni che la rete può produrre. In questa prospettiva, ad esempio, tra le attività portate avanti dalla Garante, è possibile anche citare la diffusione di documenti di carattere internazionale con un linguaggio child-friendly.

D’altro canto, si evidenzia che soprattutto durante la prima fase di pandemia, bambini e ragazzi non sono stati ascoltati; così talvolta la loro rabbia è esplosa in vere e proprie risse, che hanno colpito l’opinione pubblica per la violenza con cui si sono manifestate, per l’indifferenza nei confronti della vittima e per l’incapacità di rendersi conto della gravità di quanto commesso.

Di fronte a questo, una delle possibili risposte da dare, secondo l’Autorità garante, è quella di agevolare l’accesso ai percorsi di giustizia riparativa, un istituto parallelo alla giustizia penale “tradizionale”, che permette alla vittima di esprimere la sua sofferenza, rendendo partecipe colui che l’ha causata, così come all’autore del reato di acquisire consapevolezza dell’illiceità di ciò che ha fatto, in un processo di trasformazione che lo rende responsabile non più per qualcosa ma verso qualcuno. In questo contesto, l’Autorità garante ha avviato una ricerca finalizzata ad approfondire gli effetti della giustizia riparativa e in particolare della mediazione penale diretta, con l’intento di valorizzarne la diffusione, anche in un’ottica di prevenzione della recidiva.

Numerose sono state ancora le iniziative avviate e promosse da questa Autorità, nel corso del suo mandato, iniziato il 14 gennaio 2021, in piena pandemia.

In sintesi, tre sono state le aree su cui l’Autorità garante si è concentrata maggiormente in questo difficile anno di pandemia: salute, istruzione e ascolto dei minorenni.

Per quanto riguarda il tema della salute, si richiama ad uno studio scientifico, di durata triennale, realizzato insieme all’Istituto Superiore di Sanità e con la collaborazione del Ministero dell’Istruzione, volto ad analizzare gli effetti della pandemia sulla salute mentale dei ragazzi. I risultati della prima delle tre fasi previste dalla ricerca – confluiti nel documento di studio e di proposta “Pandemia, neurosviluppo e salute mentale di bambini e ragazzi”, pubblicato a maggio 2022 – restituiscono un quadro allarmante, mostrando un peggioramento delle condizioni di salute mentale di bambini e ragazzi e, in particolare, un aumento di: disturbi alimentari, ideazioni suicidarie, ritiro sociale, atti di autolesionismo, alterazioni del ritmo sonno-veglia, nonché richieste di aiuto per l’uso di sostanze psicoattive. Sulla base dello studio, l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza ha poi formulato una serie di raccomandazioni rivolte alle istituzioni, presentate all’interno del documento.

In riferimento al settore dell’istruzione, l’Autorità garante ha avviato un’indagine sul fenomeno della dispersione scolastica, i cui risultati sono stati pubblicati a giugno 2022 nel documento di studio e di proposta “La dispersione scolastica in Italia: un’analisi multifattoriale, contenente anch’esso una serie di raccomandazioni rivolte alle istituzioni, alle imprese, alle parti sociali, agli ordini professionali e al terzo settore.

Al fine di raccogliere le opinioni, le aspettative e le proposte delle nuove generazioni rispetto all’attuale sistema scolastico, l’Autorità garante ha poi promosso una consultazione pubblica, cui hanno preso parte oltre 10 mila giovani, sviluppata attraverso un questionario costruito grazie all’apporto della Consulta delle ragazze e dei ragazzi. Dai risultati della consultazione, raccolti nel rapporto “La scuola che vorrei, è emerso che gli studenti vorrebbero una scuola diversa, caratterizzata da maggior dialogo e ascolto da parte dei docenti, la ridefinizione del piano di studi con materie a scelte, discipline innovative più al passo con i tempi, l’utilizzo di spazi extra-scolastici e una sinergia più forte con il territorio.

Le richieste degli studenti sono state poi portate poi all’attenzione del Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi dalla stessa Garante.

Con riferimento all’ascolto dei minorenni – uno dei temi su cui questa Autorità ha particolarmente insistito dall’inizio del suo mandato –, si sottolinea innanzitutto che la consultazione pubblicaLa scuola che vorrei” ha rappresentato un’esperienza di coinvolgimento dei più giovani di particolare importanza, costituendo così un evidente esempio di realizzazione dell’articolo 12 della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.

In secondo luogo, si segnala che, in occasione della giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, l’Autorità garante ha lanciato un “Manifesto sulla partecipazione dei minorenni”, contenente le sue raccomandazioni, articolate in cinque punti e rivolte alle istituzioni, per la realizzazione di una partecipazione attiva e immediata dei minorenni, chiedendo, in estrema sintesi, che tutte le decisioni riguardanti anche indirettamente il mondo dell’infanzia e dell’adolescenza vengano assunte tenendo in considerazione le esigenze dei ragazzi.

In conclusione, l’invito finale ribadito dall’Autorità garante è quello all’ascolto e a una forte partecipazione dei minorenni, da mettere al centro delle politiche.

La Relazione al Parlamento 2021 è disponibile online sul sito dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, alla notizia dedicata o nella sezione “Relazioni annuali“.

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